LEARNING FORUM 2026

MISURARE LA FORMAZIONE: LIMITI, SCELTE E RESPONSABILITÀ DELL’L&D

Misurare l’impatto della formazione è una delle sfide più complesse per HR e L&D: gli effetti sono spesso indiretti, differiti nel tempo e influenzati da molte variabili organizzative. Il tavolo propone un confronto su quali domande porsi prima di progettare la formazione, quali indicatori hanno davvero senso e come collegare il learning a performance e risultati. L’obiettivo non è trovare il KPI perfetto, ma confrontarsi su approcci più maturi alla valutazione del contributo della formazione.

LA CENTRALITÀ DELLA FORMAZIONE NELLE STRATEGIE DI WELLBEING

Il benessere delle persone è sempre più al centro dell’attenzione delle organizzazioni, ma il ruolo della formazione in questo ambito è spesso poco esplorato. Accanto ai percorsi più tradizionali legati a salute, prevenzione e sicurezza, il tavolo mette a fuoco un aspetto ulteriore: come il learning possa contribuire a rafforzare engagement, senso di appartenenza e qualità della relazione tra persone e luogo di lavoro.

IL TEMPO DELLA FORMAZIONE: PROGETTARE IL LEARNING NELL’EPOCA DELL’URGENZA CONTINUA

Uno dei principali ostacoli all’efficacia della formazione non è la mancanza di motivazione, ma il tempo. Carichi di lavoro elevati, priorità operative e flussi sempre più frammentati rendono difficile integrare il learning nella quotidianità. Il tavolo propone un confronto su come progettare il learning in modo coerente con i workflow reali delle persone: scelte di formato, durata e responsabilità organizzative che permettano di apprendere senza sottrarre energie al lavoro, ma supportandolo.

L&D DI FRONTE ALLA SFIDA DELL’INCLUSIONE: PROBLEMI, IDEE, SOLUZIONI

Le organizzazioni parlano sempre più di inclusione, ma i percorsi di learning rischiano spesso di essere pensati per un pubblico “medio” che, nella realtà, non esiste. Differenze di ruolo, background, competenze, tempo disponibile e familiarità con il digitale pongono sfide concrete a chi progetta la formazione. Il tavolo propone un confronto su come rendere il learning realmente accessibile senza rinunciare alla qualità, attraverso scelte progettuali che tengano conto della diversità delle persone e dei contesti di lavoro.

FORMAZIONE NELLE PMI: TEMPI, PRIORITÀ E SOSTENIBILITÀ OPERATIVA

Per le piccole e medie imprese, programmare la formazione è spesso una sfida organizzativa. La pressione sull’operatività, l’assenza di strutture dedicate e la necessità di risultati immediati rendono difficile trovare spazi e tempi da dedicare all’apprendimento. Il tavolo propone un confronto su come progettare percorsi formativi sostenibili per le PMI: quando ha senso formare, come integrare l’apprendimento nel lavoro quotidiano e quali scelte aiutano a evitare che la formazione resti un’ambizione inespressa.

L’IMPATTO DELL’AI SULL’APPRENDIMENTO: NUOVI STRUMENTI, NUOVE RESPONSABILITÀ

L’uso di strumenti di intelligenza artificiale sta entrando anche nei processi di learning, dalla progettazione dei contenuti al supporto ai percorsi individuali. Il tavolo propone un confronto su come integrare l’AI nei percorsi formativi in modo consapevole, senza perdere qualità, senso e responsabilità: quali casi d’uso funzionano davvero, quali competenze sono necessarie e quali attenzioni servono per evitare approcci superficiali o puramente tecnologici.

PERCORSI DI SVILUPPO E LEADERSHIP: UNA SFIDA PER LA FUNZIONE L&D

Le qualità che compongono il profilo di un leader non emergono facilmente da un CV o da una valutazione formale. Il tavolo propone un confronto su cosa possono fare concretamente HR e L&D per intercettare il potenziale di leadership, accompagnarne lo sviluppo nel tempo e renderlo coerente con le esigenze dell’organizzazione.

ADAPTABILITY: LE COMPETENZE CHE AIUTANO LE ORGANIZZAZIONI AD AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO

Le trasformazioni organizzative richiedono più della semplice adozione di nuovi strumenti. Il tavolo apre un confronto su come il learning possa supportare il cambiamento in modo concreto: quali competenze sviluppare, come accompagnare le persone nei passaggi più critici – anche in termini di sicurezza psicologica – e come rendere la formazione uno strumento utile per sostenere la capacità di adattamento dell’organizzazione.

FORMARSI NON È UN DOVERE: COME RENDERE IL LEARNING RILEVANTE PER LE PERSONE

La formazione è spesso percepita come un obbligo più che come un’opportunità. Il tavolo propone un confronto su quali leve possono aumentare l’engagement nei percorsi di learning: contenuti, formati, tempi, linguaggi e connessione con il lavoro quotidiano e, perché no, anche con la vita privata. L’obiettivo è condividere approcci pratici per progettare esperienze formative che abbiano senso per chi le vive e producano valore reale per l’organizzazione.

LEARNING NON CONVENZIONALE: COSA FUNZIONA DAVVERO FUORI DALL’AULA

Non tutta la formazione deve essere innovativa, ma alcune sfide richiedono approcci diversi dall’aula o dall’e-learning standard. Il tavolo invita a condividere esperienze di learning non convenzionale e sperimentale, nate dal basso o da attività di co-creazione, per confrontarsi su cosa ha funzionato, cosa meno e quali pratiche potrebbero essere utili in futuro.

Opening Session a porte chiuse da 90'' riservata a C-Level Executive

Sessione a porte chiuse da 75'' riservata a C-Level Executive

UNA NUOVA IDEA DI LEADER: GUIDARE LE PERSONE NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA DIFFUSA

Nelle organizzazioni contemporanee la leadership si esercita in un contesto profondamente cambiato: l’intelligenza non è più solo umana, né concentrata in poche figure, ma distribuita tra persone, team, culture diverse e sistemi di intelligenza artificiale. In questo scenario, il ruolo di guida non può più coincidere con l’accentramento delle decisioni, ma richiede capacità di ascolto, empowerment e delega. Il talk esplora come stanno cambiando responsabilità e competenze della leadership e quale contributo può dare il learning nello sviluppare leader capaci di orientare, coordinare e dare senso, più che controllare.

IN PROGRESS

LEARNING “AUMENTATO”: COMPETENZE DIGITALI E SCALABILITÀ DELL’APPRENDIMENTO

La diffusione di piattaforme digitali e strumenti di intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui le organizzazioni progettano e distribuiscono la formazione, rendendola più scalabile: raggiungere molte persone, in tempi rapidi, senza moltiplicare sforzi e costi. La sfida, però, non è solo tecnologica: riguarda la qualità dell’apprendimento, la capacità di personalizzare i percorsi e la costruzione di competenze realmente spendibili nel lavoro quotidiano. Il talk esplora come utilizzare digital learning e AI in modo consapevole, mettendo a fuoco quali scelte – di contenuti, linguaggi e modelli – permettono di far crescere le competenze mantenendo senso, efficacia e coerenza con i bisogni dell’organizzazione.

Business Lunch riservato a Speaker e Partner dell'evento.

PERCHÉ IL COACHING? STRATEGIE PER SOSTENERE E AFFIANCARE IL LAVORO QUOTIDIANO

L’idea del learning come semplice produzione di competenze rischia oggi di risultare troppo statica. Essere formalmente in possesso delle competenze rilevanti non significa necessariamente saper affrontare i problemi quando si presentano, prendere decisioni in contesti reali o lavorare efficacemente nei team. Il coaching viene spesso chiamato in causa per rispondere a queste esigenze, ma rischia di perdere efficacia se utilizzato in modo episodico o scollegato dal lavoro quotidiano. Il talk propone una riflessione su quando e come il coaching può diventare un supporto concreto alle trasformazioni del lavoro e alla performance delle persone e dei team.

opzionato

L’IMPATTO DEL LEARNING SULL’AMBIENTE DI LAVORO: CULTURA DEL FEEDBACK E QUALITÀ DELLE RELAZIONI

Una parte rilevante delle competenze richieste nel lavoro quotidiano non riguarda i task, ma il modo in cui le persone comunicano, collaborano e si relazionano nei team. Queste competenze incidono direttamente sull’ambiente di lavoro e sull’efficacia della collaborazione. Il talk esplora come percorsi di learning e iniziative di comunicazione interna possano contribuire a sviluppare una cultura del feedback, migliorare la qualità delle relazioni professionali e creare contesti di lavoro più partecipativi e sostenibili.

LEARNING VOICE: COME LE AZIENDE POSSONO DARE VOCE A CHI APPRENDE

Le modalità con cui si eroga la formazione rispecchiano – e influenzano – il modo in cui si lavora. Empowerment, sperimentazione di approcci non-gerarchici, flessibilità e smart working sono ormai cifre distintive del nostro tempo. In questo scenario, anche la funzione Learning & Development è chiamata a evolvere: non basta più trasmettere contenuti, serve dare voce a chi apprende. Ma cosa significa, concretamente, superare un modello top-down? Il talk show esplorerà percorsi di crescita personale e professionale che valorizzino l’autonomia, la diffusione delle competenze e la capacità di adattamento, aprendo nuove modalità per rendere l’apprendimento parte integrante della cultura organizzativa.

QUANDO L’AI FA (QUASI) TUTTO: RISCOPRIRE E VALORIZZARE IL CONTRIBUTO UMANO ALL’APPRENDIMENTO

L’ingresso dell’AI nei processi di learning – al pari di quanto sta accadendo in molti altri ambiti aziendali – sta ridefinendo non solo l’operatività, ma anche il senso del lavoro. Si apre così una riflessione necessaria: se una parte dell’apprendimento può essere delegata alla macchina, e se su alcuni aspetti del processo formativo l’AI garantisce risultati anche superiori, qual è oggi il contributo specificamente umano al learning? Il talk esplora quali dimensioni dell’apprendimento restano profondamente umane – giudizio, senso critico, responsabilità, capacità di dare significato all’esperienza – e come le aziende possano ripensare il learning non in opposizione all’AI, ma come opportunità per valorizzare ciò che rende l’apprendimento autenticamente umano.

Riservato a Speaker & Partner.

Opzionato.