COMUNICAZIONE ITALIANA
L'Ecosistema della Conoscenza e delle Relazioni

Comunicazione Italiana: L'eccellenza nel Knowledge Networking.

Siamo la principale Knowledge Networking company in Italia, attiva da oltre 20 anni. Il nostro network rappresenta l'eccellenza nella condivisione di conoscenze e nell'agevolazione delle interazioni tra professionisti e aziende. Comunicazione Italiana fornisce un ambiente di apprendimento collaborativo, in cui C-Level Manager provenienti da diversi settori si incontrano per scambiare esperienze e informazioni, ampliando le proprie competenze e creando opportunità di crescita personale e professionale. La nostra struttura organizzativa si compone di due entità distinte: una Società specializzata nel Knowledge Networking for Business e un'Associazione focalizzata sul Knowledge Networking for Advocacy. Queste due anime si incontrano nello Studio "phygital" Community House, il luogo dedicato agli Associati. È qui che le menti più brillanti si riuniscono in Eventi per collaborare, creare sinergie e sviluppare relazioni strategiche. Attraverso la nostra vasta gamma di attività, appuntamenti ed esperienze, vogliamo influenzare le "decisioni" e le "opinioni" dei nostri pubblici e stakeholders, promuovendo la sostenibilità economica, sociale ed ambientale del Paese. Unisciti a noi per ampliare le tue opportunità, ispirare il cambiamento e raggiungere nuovi traguardi nel tuo business e nel mondo delle relazioni.

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La lotta all'inflazione approda oggi a palazzo Chigi. A presiedere l'incontro con Cgil, Cisl, Uil e Ugl sarà il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, fresco di un accordo con le associazioni della grande distribuzione, il commercio e l'industria del largo consumo per un patto su un trimestre, dal 1 ottobre al 31 dicembre prossimi, con cui ribassare ...

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Si apre il sipario domani, venerdì 22, e sabato 23 settembre, per celebrare un antico sapere, sul 1° Simposio internazionale dell’arte del Tombolo. L’area vacanze Valle Aurina, in Alto Adige, diventa per tre giorni la capitale italiana che riunisce appassionati, esperti e artisti provenienti da tutta Europa per celebrare non una semplice passione m...

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italiane. La Pianura padana non solo registra i dati più preoccupanti tra i 27 Stati europei ma anche il più grave peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni (2018-2022) a livello comunitario. Le prime province europee per concentrazione di particolato fine Pm2.5 nell’aria sono Milano, Cremona e Monza, con valori superiori a 21 milligr...

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Inflazione, oggi vertice a Palazzo Chigi: da sindacati occhi puntati su aumento salari

(Adnkronos) - La lotta all'inflazione approda oggi a palazzo Chigi. A presiedere l'incontro con Cgil, Cisl, Uil e Ugl sarà il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, fresco di un accordo con le associazioni della grande distribuzione, il commercio e l'industria del largo consumo per un patto su un trimestre, dal 1 ottobre al 31 dicembre prossimi, con cui ribassare o calmierare i prezzi di un paniere relativo ai prodotti del carrello della spesa e di prima necessità. L'iniziativa sarà illustrata dal governo agli stessi sindacati probabilmente assieme all'ipotesi di un possibile bonus carburanti da 80 euro, su cui però l'esecutivo deve ancora trovare la quadra finanziaria.  Ma i sindacati, che avevano da tempo sollecitato l'incontro, arrivano a palazzo Chigi con l'intenzione di parlare, o sentir parlare, soprattutto di tutela e di aumenti salariali, dal rinnovo dei contratti pubblici a una versione strutturale del taglio del cuneo fiscale, dalla detassazione della tredicesima alla riduzione delle aliquote fiscali fino alla rivalutazione delle pensioni. Capitoli di un dossier corposo che secondo le aspirazioni sindacali dovrebbe trovare posto nella ormai prossima legge di bilancio ma su cui Cgil, Cisl e Uil vorrebbero che si disegnasse un timing di incontri ravvicinati e si desse corso ad un confronto a tutto campo. Ma un certo scetticismo sull'esito del round di oggi trapela. Soprattutto in casa Cgil che teme un nuovo tavolo di 'ascolto'. "Noi partiamo da un presupposto: che siamo in presenza di un'inflazione da profitti che stanno pagando essenzialmente i lavoratori dipendenti e i pensionati. Per affrontarla dovremmo usare tutti gli strumenti a partire dall'aumento dei salari, con il rinnovo dei contratti, e poi con la leva fiscale altrimenti restiamo piantati su provvedimenti-vetrina. Questi protocolli con la grande distribuzione sono e restano piuttosto generici, non vincolanti, e comunque inadeguati a incidere sui meccanismi che generano inflazione. Ciascuno si sta facendo la propria scala mobile e pagano solo i dipendenti e i pensionati. Se non affrontiamo la questione salariale si risolve tutto in un pannicello caldo e avremo partecipato solo all'ennesimo tavolo privo di carattere negoziale in cui il governo si riserva di decidere", spiega conversando con l'Adnkronos, il segretario confederale Cgil, Christian Ferrari. Al tavolo oggi non sarà comunque presente il leader Cgil, Maurizio Landini, impegnato in una 24ore non stop dedicata alle assemblee dei lavoratori e nella manifestazione Fiom in vista della mobilitazione in difesa della Costituzione del 7 ottobre prossimo convocata, assieme ad una lunga lista di associazioni laiche e cattoliche, per sollecitare un cambio di passo nelle politiche economiche e sociali del governo.  L'approdo a uno sciopero generale, ipotizzato in caso di risposte inadeguate sulle partite più urgenti, comunque, appare sempre più vicino anche alla luce di quello che per la Cgil, si spiega da Corso Italia, sta diventando un vero 'attacco politico' al sindacato da parte di un governo che 'latita nel dare risposte ai bisogni del Paese' ma poi risponde con 'sollecitudine' all'interrogazione di Fratelli d'Italia sulla vicenda innescata dal licenziamento per motivi oggettivi dell'ex portavoce Massimo Gibelli in cui sembrerebbe emergere, annotano ancora in casa Cgil, una certa ostilità da parte dell'esecutivo nei confronti di un sindacato 'scomodo'.  Assente anche il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri mentre parteciperanno all'incontro lo stesso Ferrari per la Cgil e la segretaria confederale Uil, Ivana Veronese. Presenti invece sia il leader Cisl Luigi Sbarra che il segretario generale Ugl, Paolo Capone.

La Valle Aurina ospita il 1° Simposio internazionale della lavorazione al Tombolo

(Adnkronos) - Si apre il sipario domani, venerdì 22, e sabato 23 settembre, per celebrare un antico sapere, sul 1° Simposio internazionale dell’arte del Tombolo. L’area vacanze Valle Aurina, in Alto Adige, diventa per tre giorni la capitale italiana che riunisce appassionati, esperti e artisti provenienti da tutta Europa per celebrare non una semplice passione ma la storia e l’economia di un territorio. Grande inaugurazione, domani, venerdì 22 settembre, nella location del museo delle miniere di Predoi, per proseguire sabato 23 settembre con la visita della mostra temporanea 'Merletto e Miniere' al museo provinciale delle miniere di Cadipietra e 'Festa del Merletto a Tombolo' nella sala culturale di Predoi con workshop, dimostrazioni e concerti. Due poli museali in stretta sinergia che dialogano con le nuove generazioni per svelare un aspetto della storia e dei costumi della Valle Aurina. La lavorazione a Tombolo è un’arte antica che ha radici in diverse parti del mondo, ma è particolarmente associata alle tradizioni artigianali italiane. Nota anche come merletto a Tombolo, è una tecnica tradizionale di tessitura o intreccio utilizzata per creare pizzi e merletti e richiede una grande abilità manuale. Quest’arte prevede l’uso di un cuscinetto di tessuto imbottito, su cui vengono disposti degli spilli; il filo viene intrecciato e avvolto attorno agli spilli secondo uno schema prestabilito per creare intricate trame e motivi. Nel corso dei secoli, il Tombolo è stato tramandato attraverso le generazioni ed è diventato parte integrante della cultura e dell’economia di molte comunità, non una semplice espressione artistica ma anche una connessione con la storia e le tradizioni del luogo in cui viene praticato.  La lavorazione al Tombolo nasce dall’esigenza di un sostegno economico da parte delle famiglie del territorio a causa della chiusura della miniera di Predoi più di cento anni fa. L’idea, nata dal parroco Johann Pescosta, ha subito incontrato il favore della popolazione nonché il sostegno finanziario dei proprietari della miniera, il barone Sternbach e il conte Enzenberg. Nel 1889, tre donne furono inviate a Vienna per formarsi nei migliori corsi di pizzi e merletti per poi diffondere questo sapere attraverso una scuola di Tombolo che ha successivamente offerto un’opportunità anche ai figli dei minatori, permettendo loro di diventare abili artigiani con un forte senso del tatto, grazie alle loro agili mani, contribuendo così alla diffusione di quest’arte.  In anni più recenti, il comune di Predoi ha istituito l’associazione scuola di pizzi al Tombolo, che conta oggi numerosi membri. Annualmente, con il sostegno della formazione professionale tedesca e ladina della provincia autonoma di Bolzano, vengono organizzati corsi di perfezionamento per adulti e bambini con l’obiettivo di preservare la tradizione del Tombolo. Il 2023 è l’anno del 1° simposio internazionale dell’area vacanze Valle Aurina, una festa che vuole coinvolgere gli ospiti attraverso dimostrazioni pratiche diffuse presso le malghe a fondovalle, mostre a tema, concerti folkloristici che vogliono lasciare un’impronta indelebile nei ricordi dei visitatori. Un programma ad hoc pensato per vivere un evento straordinario e per celebrare un’antica arte. L’area vacanze Valle Aurina accoglie gli ospiti nel museo delle miniere di Predoi venerdì 22 settembre per dare il benvenuto agli addetti ai lavori o semplici appassionati. Si prosegue sabato 23 settembre con una visita alla mostra temporanea 'Merletto e Miniere' al museo provinciale delle miniere di Cadipietra, che racconta il contesto storico tracciando un file rouge tra l’industria mineraria e quella del merletto. L’esposizione, visitabile fino al 5 novembre, si sofferma svelando i profili delle persone più influenti di questo settore con un’esposizione delle creazioni più belle della lavorazione a Tombolo. Sempre sabato, sono in programma dalle 13.30 dimostrazioni del lavoro al Tombolo diffuse in alcune malghe della zona e gran finale con la 'Festa del Merletto a Tombolo' nella location della sala culturale di Predoi con dimostrazioni pratiche, workshop e intrattenimento musicale dal vivo.  Un evento culturale che vuole unire passato e presente, arte e storia, nella cornice incontaminata dell’area vacanze Valle Aurina. Fino al 1° novembre, inoltre, nel castello medievale di Tures, a Campo Tures, sarà possibile visitare 'L’Arte del Merletto al Tombolo', un’esposizione allestita nelle suggestive stanze di questo antico castello che cerca di far vivere al visitatore un’esperienza nella storia di un mestiere così affascinante.

Nord Italia zona più inquinata d’Europa, allarme rosso per la Pianura padana

(Adnkronos) - italiane. La Pianura padana non solo registra i dati più preoccupanti tra i 27 Stati europei ma anche il più grave peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni (2018-2022) a livello comunitario. Le prime province europee per concentrazione di particolato fine Pm2.5 nell’aria sono Milano, Cremona e Monza, con valori superiori a 21 milligrammi ogni metro cubo, oltre 4 volte superiori ai limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pari a 5 µg/m³. Seguono alcune zone della Polonia, che può consolarsi con il generale miglioramento ottenuto negli ultimi anni, a differenza di molte province italiane e di alcuni territori della Grecia e del Portogallo. In particolare, tra il 2018 e il 2022 a Vicenza la concentrazione è aumentata di 2,3 µg/m³ e a Varese di 1,95 µg/m³.  Nonostante i diversi interventi delle istituzioni comunitarie per ridurre le emissioni, i dati non sono preoccupanti solo per gli italiani. Infatti, la ricerca condotta da Openpolis insieme ad altre 6 redazioni dello European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione di Detusche Welle, dimostra che più del 98% della popolazione europea vive in zone dove la concentrazione di Pm2.5 supera i limiti stabiliti dall’Oms.  Ecco quali sono i 7 Paesi europei dove si respira aria con concentrazione di Pm2.5 inferiore alla soglia di 10 µg/m³ in ogni zona: Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Malta, Irlanda e Lussemburgo. Nel complesso, sono appena 7,5 milioni le persone che respirano aria con una concentrazione di Pm2.5 inferiore ai 5 µg/m³. Al contrario in Ungheria e Slovacchia oltre il 99% del territorio presenta una concentrazione di particolato fino superiore ai limiti Oms. La situazione del nostro Paese è invece molto particolareggiata. L’inquinamento dell’aria cambia molto tra le diverse zone della penisola soprattutto per due ragioni: - diversa industrializzazione; - diversa conformazione del territorio Entrambi i fattori, oltre ad una densità demografica più alta della media nazionale, influiscono sui dati della Pianura padana, che è la zona più inquinata d’Europa. In questo territorio, infatti, non solo le emissioni inquinanti sono eccessive, ma restano intrappolate nel grande avvallamento padano creando un “effetto serra” che non consente all’aria di circolare. Così, il particolato fine e altre sostanze gravemente nocive ristagnano nel territorio inquinando costantemente l’aria respirata dai cittadini della zona. In generale, in tutta Italia quasi un quinto della popolazione (più di 10 milioni di persone) respira aria con una concentrazione di particolato fine superiore ai 20 microgrammi. Dopo c’è la Polonia che però riporta una quota di popolazione a rischio di gran lunga inferiore, pari al 2,2% del totale (meno di 1 milione di persone). Secondo l’Oms, l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio per la salute in Europa, dato che trova conferma nella valutazione “Air Quality in Europe 2022” dell’Agenzia europea dell’ambiente. Secondo l’Aea, nel 2020 almeno 238.000 cittadini europei sono morti prematuramente a causa dell'esposizione al Pm2.5. Inoltre, l'inquinamento atmosferico derivante dall'ossido di azoto ha causato 49.000 morti premature nell'Unione, mentre altre 24.000 sono attribuite all'esposizione all'ozono. Oltre alle perdite di vite umane premature, l'inquinamento dell'aria provoca gravi dissesti naturali e problemi di salute che pesano sul sistema sanitario. Come riporta la Commissione europea, l’inquinamento atmosferico è un macigno da almeno 330 miliardi di euro l’anno per il sistema sanitario.  Tra le varie sostanze inquinanti, il particolato è una delle più pericolose. L’esposizione prolungata a questo agente causa danni a molti apparati del corpo umano come quello circolatorio e respiratorio, e può provocare l’insorgere di patologie del sistema centrale e di quello riproduttivo. Tra le relazioni più frequentemente attestate ci sono i tumori ai polmoni, le ischemie e gli attacchi cardiaci, ma anche disturbi respiratori cronici come l’asma. La tossicità è ancora più elevata nel caso del Pm2.5, ovvero quello con il diametro più ridotto (2,5 micrometri) rispetto al Pm10, che permette alle particelle di entrare in profondità nei tessuti del corpo umano. Ma come si produce il Pm 2,5? Il ministero dell'Ambiente spiega che le cellule di particolato fine sono generate da quasi tutti i tipi di combustione, comprese quelle di “motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali”. Oltre alle sue dimensioni che facilitano l’ingresso nel nostro organismo, il particolato fine (o Pm2.5) ha la caratteristica di rimanere sospeso nell’atmosfera a lungo, aumentando la probabilità di danneggiare la salute degli esseri umani. L’Organizzazione mondiale della sanità spiega che ogni anno questo tipo di inquinamento provoca 7 milioni di morti in tutto il mondo. Nonostante le raccomandazioni dell’Oms di mantenere la soglia di Pm 2,5 entro i 5 µg/m³, solo il 2% della popolazione europea vive in aree che rispettano questo limite, mentre quasi i due terzi delle persone del continente vivono in aree in cui questi valori sono di almeno due volte superiori a quelli raccomandati, come riporta uno studio del The Guardian. Tra il 2018 e il 2022 solo 4 Stati membri hanno registrato un aumento di Pm 2.5 nell’aria: Irlanda e Portogallo e, in misura minore, Spagna e Svezia, mentre in Finlandia e in Italia la concentrazione è rimasta stabile.  Negli altri 21 Paesi europei la concentrazione di particolato fine è diminuita, con i successi più importanti in Repubblica Ceca (-4,2 µg/m³) e in Polonia (-3,6 µg/m³). Si tratta di un buon segnale, ma ancora insufficiente come dimostra il rapporto condotto da Openpolis secondo cui il 98% della popolazione europea respira un’aria troppo inquinata.  Il numero dei decessi e l’impatto che l’inquinamento ambientale genera sulla salute degli esseri umani sono sconcertanti. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che gli interventi normativi dell’Ue, spesso figli di grandi lotte fuori e dentro le istituzioni, siano inutili: tra il 2005 e il 2020, il numero di decessi prematuri dovuti all'esposizione a Pm2.5 nell'Ue è diminuito del 45%. Se questa tendenza persiste, l'Unione Europea dovrebbe raggiungere l'obiettivo stabilito nel piano d'azione per l'inquinamento zero, che prevede una riduzione dei decessi prematuri del 55% entro il 2030. Chiaramente, la sfida più difficile consiste proprio nel migliorare i risultati già ottenuti, rinunciando ad emissioni ancora cruciali nell’impianto produttivo. Ci dovrà pensare l’Unione europea, e ci dovranno pensare molto da vicino le regioni del Nord Italia, che non possono ignorare i dati eclatanti del rapporto. La nuova Direttiva dell’Unione europea sulla qualità dell’aria approvata dal Parlamento europeo sarà un altro tassello fondamentale nel percorso verso il cambiamento climatico. In definitiva, sarà necessario un maggiore impegno per raggiungere l'obiettivo dell'"inquinamento zero" entro il 2050, che consiste nella riduzione dell'inquinamento atmosferico a livelli che non rappresentino più una minaccia per la salute.