
Mario Adinolfi invita Alfonso Signorini a cambiare strategia. Il giornalista e fondatore del 'Popolo della Famiglia' è intervenuto sulla notizia dell’iscrizione del conduttore televisivo nel registro degli indagati per violenza sessuale ed estorsione, commentando l'evoluzione della vicenda dopo la puntata di Falsissimo di Fabrizio Corona. "Nei dieci giorni seguiti alla diffusione della puntata di 'Falsissimo' di Fabrizio Corona, Alfonso Signorini ha già cambiato due strategie difensive: era partito provando ad ignorare le accuse comparendo in diverse trasmissioni presentando il suo libro; poi è stata la volta dei suoi avvocati che hanno minacciato querele verso chiunque si fosse occupato della vicenda. Ora il mio consiglio, da cattolico a cattolico, è di cambiare ulteriormente strategia e di collaborare con i giudici a scoperchiare quel che di marcio c’è nel sistema televisivo dove il sesso è spesso usato come moneta di scambio". Secondo Adinolfi, inoltre "sta anche all’Ordine dei Giornalisti ora reagire contro i tentativi di insabbiamento e intimidazione che rischiano di impedire il libero racconto dei fatti di una vicenda rilevante per il Paese a cui i cittadini hanno il diritto di avvicinarsi con il desiderio di conoscere la verità, senza demonizzazioni preventive da una parte e dall’altra. Questa è una grande occasione per l’Italia come è stato il movimento 'Metoo' per lo star system americano, non vorrei che poiché questo italiano è in salsa arcobaleno ci fosse qualche schema woke che fa scattare omertà e censure preventive in ossequio al politicamente corretto". "Per questo mi appello ad Alfonso Signorini stesso - conclude Adinolfi - affinché con sincerità aiuti l’Italia a conoscere la verità dei fatti. Un cattolico è obbligato a non pronunciare falsa testimonianza e se Signorini è il cattolico che ha sempre proclamato di essere, saprà che deve muoversi seguendo il comandamento e liberandosi la coscienza”.
