Pagamenti elettronici o contanti? La Bce 'raccomanda' il cash: ecco perché e quanto ne serve

Mentre i pagamenti elettronici diventano sempre più la normalità, la Bce 'ricorda' l'importanza dei contanti, soprattutto in caso di crisi. In uno studio intitolato 'Keep calm and carry cash', ovvero 'mantieni la calma e porta i contanti', gli economisti Francesca Faella e Alejandro Zamora-Perez raccomandano di mantenere in casa contanti per sopperire a emergenze di 72 ore. Una raccomandazione che, in termini pratici, si può tradurre con 70-100 euro per ciascun individuo. Lo studio riporta di un tendenza che, sebbene possa sembrare anacronistica, non si è mai fermata, ovvero la costante crescita della richiesta di banconote. In momenti di crisi o incertezza, l'ultimo vissuto con la pandemia da Covid-19, la gente cerca solidità, anche in termini economici, preferendo quindi tenere contanti nel portafoglio piuttosto che 'affidarsi' soltanto alle carte di credito. La Bce ricorda inoltre che è necessario avere con sé sempre del contante anche per fronteggiare eventuali disagi elettronici, che potrebbero mandare fuori uso i metodi di pagamento digitale, come blackout o attacchi hacker.   Le raccomandazioni della Bce, in realtà, sono già state adottate da alcuni governi europei. Paesi Bassi, Austria e Finlandia sono stati tra i primi infatti a consigliare fortemente alle famiglie di tenere almeno 70/100 euro sotto al materasso, per fronteggiare ogni tipo di evenienza. In ogni caso quello della Banca centrale non è un invito a tornare 'indietro' e abbandonare i pagamenti elettroni, tutt'altro. La raccomandazione è volta a prevenire disagi e situazioni in cui i cittadini non possano più effettuare pagamenti elettronici. In questo senso avere una scorta di contante può essere una mossa preventiva utile, funzionale e raccomandata.