Il tribunale dei minori di Roma ha condannato a 20 anni di carcere il giovane di origini cingalesi che il 28 giugno dello scorso anno uccise Michelle Causo, la 17enne lasciata poi cadavere su un carrello della spesa in zona Primavalle. Nel procedimento, svolto con rito abbreviato, il pm aveva chiesto il massimo possibile della pena per il rito abbreviato, 20 anni. Il giovane, diventato da poco maggiorenne, collegato in videoconferenza dal carcere di Treviso, prima della camera di consiglio ha chiesto perdono ai genitori.
“Sono consapevole di aver commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto, ma non ho premeditato l’omicidio”, ha detto. Per il giovane le accuse sono omicidio aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere. In aula erano presenti il padre e la madre della vittima assistiti dall’avvocato Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida. “Venti anni è un record assoluto, il massimo possibile che poteva arrivare da questo tribunale”, hanno detto i genitori uscendo dal tribunale. Il ragazzo imputato, dopo una perizia psichiatrica disposta dal tribunale, è stato ritenuto capace di intendere e volere. Il corpo senza vita della 17enne venne scoperto all'interno di un carrello della spesa accanto ai cassonetti. La macabra scoperta venne fatta dopo la chiamata alle forze dell'ordine di un passante che aveva raccontato di aver visto un ragazzo trascinare un carrello dal quale gocciolava sangue. Dalle indagini emerse che la ragazza era stata colpita da diverse coltellate e per l'omicidio è stato arrestato il 17enne cingalese, reo confesso, che conosceva la vittima.