VOICE: verso il Palinsesto 2026

VOICE: verso il Palinsesto 2026
VOICE: è la parola chiave del 2026. Un singolare che contiene moltitudini. Perché sono molte — e diverse — le intelligenze che oggi chiedono di esprimersi, collaborare, costruire senso.

Se il 2025 è stato l’anno della co-intelligenza – della collaborazione tra le intelligenze, nonché della nascita della relazione con l’IA – il 2026 sarà l’anno della sua conseguenza naturale.

Una volta riconosciuta la cooperazione tra intelligenza umana e artificiale, si apre ora una nuova fase: quella in cui questa alleanza diventa espressione, relazione, identità. Se il 2025 ci ha portato a dire che l’intelligenza è co-progettazione di senso, la domanda per il 2026 sarà: come si articola la voce delle intelligenze? Come possono comunicare tra loro, riconoscersi, esprimendo il loro pieno potenziale?

VOICE: è la parola chiave del 2026. Un singolare che contiene moltitudini. Perché sono molte — e diverse — le intelligenze che oggi chiedono di esprimersi, collaborare, costruire senso.

Vogliamo esprimere il senso di relazione e continuità attraverso i “due punti”, che indicano un’apertura, il dare voce, l’essere in ascolto, senza preconcetti: è l’ascolto che precede la risposta, la soglia di ogni relazione. In un contesto in cui l’interazione con l’AI diventa sempre più quotidiana, diffusa, quasi strutturale — nei flussi di lavoro, nella comunicazione interna, nelle conversazioni con clienti e stakeholder — la voce assume un nuovo ruolo: diventa l’interfaccia viva tra mondi diversi, tra linguaggi e decisioni, tra persone e sistemi.

Se anche l’intelligenza artificiale elabora, interpreta, restituisce pensiero, la voce diventa lo spazio in cui le intelligenze — umane e artificiali — si incontrano per generare comprensione, orientare le scelte, migliorare i processi organizzativi.

Cercheremo di esplorare come l’intelligenza – umana, artificiale, organizzativa – possa diventare contenuto, dialogo, relazione: con le persone, con l’ambiente, con il contesto sociale, con l’organizzazione stessa. Ci interrogheremo su cosa significhi, oggi, per un’azienda “avere una voce” — e se non siano proprio le organizzazioni più consapevoli, quelle impegnate nella sostenibilità e nella responsabilità, a poter restituire voce ai territori, agli stakeholder, alle persone.

Per questo il Palinsesto VOICE: 2026 sarà un percorso articolato in tappe. Ogni Forum rappresenterà un’occasione per amplificare una diversa declinazione della voce: quella che apprende, quella che comunica, quella che decide, quella che progetta, quella che ispira.

In ognuno di questi momenti esploreremo come l’incontro tra intelligenze — umane, artificiali, organizzative — possa generare cultura, strategia, trasformazione.

Di seguito un’anticipazione del Palinsesto 2026.

LEARNING FORUM 2026

Learning Forum 2026 (Milano, 14 aprile) – LEARNING VOICE:

Nei percorsi di apprendimento, i due punti rappresentano l’inizio di una trasformazione. Introducono ciò che viene dopo: nuove competenze, nuove consapevolezze, nuove possibilità. Learning Voice: è l’intelligenza che cresce nella relazione, in uno scambio continuo tra chi impara, chi forma e chi abilita il cambiamento.

Esploreremo in che modo la funzione Learning & Development possa attivare percorsi di crescita personale e professionale, promuovendo autonomia, competenze diffuse e capacità di adattamento. Una volta superata l’idea rigida di una formazione “top-down”, si aprono nuove strade e modalità formative che le aziende possono adottare per valorizzare il potenziale delle persone e rendere l’apprendimento parte integrante della cultura organizzativa.

Oggi l’apprendimento nei contesti di lavoro si fa più distribuito, continuo, integrato. Tecnologie come assistenti generativi, simulazioni o microlearning possono potenziarne l’efficacia, ma senza sostituire l’esperienza umana: al contrario, ne ampliano le possibilità e ne rafforzano il valore.
 FORUM COMUNICAZIONE 2026

Forum Comunicazione 2026 (Milano, 6 maggio) – TONE OF VOICE:

Nella comunicazione d’impresa, i due punti segnano l’inizio di una relazione consapevole. Introducono il modo in cui un’azienda sceglie di esporsi, di posizionarsi, di costruire fiducia. Tone of Voice: è l’identità che prende forma nel linguaggio quotidiano — nei messaggi al mercato, nelle conversazioni con gli stakeholder, nei dialoghi interni — ed è attraverso di essa che il brand diventa riconoscibile, credibile, autentico.

Rifletteremo sull’evoluzione della “voce” della comunicazione d’impresa in un’epoca segnata da trasformazioni tecnologiche e organizzative. Le aziende sono oggi chiamate non solo a informare, ma a trasmettere valori, purpose, autenticità, costruendo relazioni fondate sulla fiducia e sulla coerenza narrativa. Strumenti generativi e nuove forme di automazione amplificano la capacità comunicativa, ma impongono anche nuove responsabilità: serve ripensare il tono, scegliere con cura le parole, creare una grammatica condivisa tra persone e sistemi.

Una comunicazione più partecipativa, più adattiva, più umana — anche quando mediata dalla tecnologia.

FINANCIAL FORUM 2026

Financial Forum 2026 (Milano, 27 maggio) – IMPACT OF VOICE:

Nella finanza d’impresa, i due punti rappresentano la connessione tra analisi e decisione, tra numeri e visione. Impact of Voice: è la capacità del CFO di dare forma strategica ai dati, orientare il business, lasciare un’impronta chiara sulle scelte che contano.

Aggiungeremo un nuovo tassello all’evoluzione del CFO tracciata nelle edizioni precedenti: il Chief Financial Officer si conferma protagonista delle scelte strategiche, dalla digital transformation alla sostenibilità, dalle operazioni straordinarie alle nuove metriche di misurazione del valore. La funzione Finance vede ampliare il proprio perimetro d’azione. Deve prendere per mano l’azienda, orientarla, guidarla.

La voce della finanza d’impresa non è più solo quella dei numeri, ma quella che interpreta scenari complessi, dialoga con l’incertezza e contribuisce a costruire visione. Tecnologie predittive e strumenti generativi possono supportare questa capacità, ma non sostituirla: rafforzano una leadership finanziaria consapevole, orientata ai dati, capace di trasformare l’informazione in impatto.
 INFORMATION TECHNOLOGY FORUM 2026

Information Technology Forum 2026 (Milano, 16 giugno) – AUGMENTED VOICE:

Nella relazione tra esseri umani e tecnologia, i due punti rappresentano il passaggio da una funzione a un’interazione, da un comando a un dialogo. Augmented Voice: è la voce che nasce dall’incontro tra intelligenza umana e artificiale, una voce potenziata dalla collaborazione, capace di generare comprensione, ampliare le potenzialità reciproche, nonché trasformare i processi e le relazioni sul lavoro.

Si tornerà a riflettere sul ruolo strategico del CIO, sempre più chiamato a collaborare con le altre funzioni aziendali per integrare le nuove tecnologie nei processi e metterli al servizio di persone e competenze. Il Chief Information Officer, figura chiave nella governance aziendale, è infatti nella posizione ideale per rispondere a una domanda cruciale: come si incontrano, e si potenziano a vicenda, la voce umana e quella artificiale? A quali condizioni sviluppano il loro pieno potenziale?

Il valore non sta solo nell’automazione, ma nella capacità di costruire ambienti intelligenti e collaborativi, dove sistemi e persone condividono contesto, si adattano reciprocamente e moltiplicano la propria efficacia. Le tecnologie oggi sintetizzano, suggeriscono, generano risposte — ma serve una governance capace di ascoltare, orchestrare e abilitare una voce aumentata, condivisa tra persone e sistemi.

 

Forum People & Culture 2026 (Milano, 17-19 novembre) – PEOPLE VOICE:

Nelle dinamiche organizzative, i due punti rappresentano l’ascolto che apre alla partecipazione, il passaggio da chi decide a chi condivide. People Voice: è la voce collettiva che prende forma quando le persone hanno spazio per esprimersi, contribuire, sentirsi parte attiva del cambiamento.

Nel 2026 continueremo a esplorare il cambiamento culturale che attraversa le organizzazioni, mettendo al centro il contributo attivo delle persone. L’Employee Voice diventa più potente se supportata da strumenti generativi di ascolto attivo, analisi semantica e sintesi conversazionale. Strumenti digitali — tra cui sistemi generativi di analisi e ascolto — possono rafforzare le pratiche partecipative, mappare bisogni in tempo reale e amplificare la voce delle community interne. Ma il valore resta nelle persone: nella loro capacità di immaginare, collaborare, costruire cultura.

 

VOICE: non è solo una metafora: è un modo di intendere l’organizzazione, il lavoro, la relazione con la tecnologia. È questa la direzione che vogliamo intraprendere.

Per partecipare a un evento, intervenire in qualità di Speaker o Partner, o progettare una collaborazione “ad hoc” nel corso del 2026, scrivi a fabrizio.cataldi@comunicazioneitaliana.it