"Non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza". È il 3 dicembre, i genitori incontrano il figlio Filippo Turetta, autore del delitto di Giulia Cecchettin, in carcere a Verona per la prima volta. Nei giorni precedenti avevano saputo che il figlio aveva ucciso Giulia, che aveva nascosto il corpo in un dirupo e che era stato arrestato in Germania dopo una lunga fuga. "Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza...Quello è! Non sei un terrorista, voglio dire... Devi farti forza. Non sei l’unico... Ci sono stati parecchi altri... Però ti devi laureare", dice il padre di Turetta. Frasi, riportate oggi sulla stampa e pubblicate dal tabloid 'Giallo' con la foto che ritrae l’incontro nella sala colloqui del carcere Montorio, che sono state intercettate dalle microspie degli investigatori e depositate agli atti del procedimento contro Turetta. Faranno parte del fascicolo del processo che si celebrerà davanti alla Corte d’Assise di Venezia, prima udienza il prossimo 23 settembre.