Dalla premier Giorgia Meloni al vicepremier Matteo Salvini. Le congratulazioni a Donald Trump per aver vinto le elezioni Usa ed essere il nuovo presidente non si fanno attendere. "A nome mio e del governo italiano, le più sincere congratulazioni al presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni 'sorelle', legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro presidente", scrive su X la presidente del Consiglio. "Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. Anche negli Usa vincono buonsenso, passione e futuro! Buon lavoro, Presidente Donald Trump", scrive su Instagram è il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini commentando le elezioni negli Stati Uniti. In un'intervista a Rtl, Salvini alla domanda su cosa pensi del voto popolare a una figura controversa come quella di Trump ha risposto: "Lo chiedete a uno che il 20 dicembre rischia di essere condannato a 6 anni di galera, cioè carcere vero, per aver bloccato gli sbarchi. Se avessero potuto votare i giornalisti e politologi italiani, avrebbe vinto la Harris, ma il problema è che ha votato la gente, bianchi, neri, latini, giovani, anziani, milioni di donne e uomini liberi e per la prima volta Trump ha preso la maggioranza dei voti popolari non solo dei delegati". Poi ha sottolineato: "Una parte della vittoria sicuramente la ha Elon Musk. Io sono un convinto sostenitore del futuro dell'investimento in ricerca, in innovazione, intelligenza artificiale, spazio, cyber e sicurezza. Musk è un difensore della libertà di pensiero e parola. E' stato criticato a sinistra a prescindere perché non pensa il politicamente corretto. Ci sono stati cantanti e attori che hanno fatto campagna per Harris e altri per Trump. Non si capisce perché chi ha fatto campagna a sinistra vada bene, mentre gli altri siano mezzi delinquenti". E ha aggiunto: "Io mi occupo di ponti, grandi infrastrutture e trasporti ma per l'economia italiana e il futuro dei nostri figli la vittoria di Trump è una buona notizia. Determinante per i prossimi anni sul fronte della pace". "L’Europa, adesso. L’elezione di Trump conferma tante cose che purtroppo già sapevamo sulla politica di questo decennio: paura e rabbia come principale meccanismo di voto; noncuranza verso l’etica pubblica e trionfo dei conflitti di interesse; politica come capacità di intrattenere ed essere 'star' prima che statisti; irrilevanza sostanziale dei risultati di governo. Si vota sulla base della propria corrispondenza identitaria ed è spesso un’identità costruita contro 'l’altro'". Lo scrive sui social Carlo Calenda, leader di Azione. "Tutto ciò nasce da una crisi lunga dell’Occidente innescata da parole d’ordine come globalizzazione, innovazione, multiculturalismo, diventate politiche ideologiche mal gestite da liberali e progressisti - aggiunge -. Ora l’Occidente vive la sua ora più buia. Separato, indebolito e incapace di ricostruire una leadership fondata sui valori che ne avevano fatto il punto di riferimento di chi desiderava vivere in un sistema libero e giusto. L’Europa, se vuole esistere ancora nell’era Trump, deve fare un salto di qualità immediato. Trump proverà a danneggiarci non solo indebolendo la posizione verso la Russia, scardinando la Nato e imponendo i dazi, ma anche costruendo alleanze con le personalità - Orban in primis - che non vogliono un’Europa più forte. Siamo soli e siamo divisi. Per chi come noi ha sempre creduto nell’idea di un Occidente forte, persuasivo e capace di tutelare la democrazia liberale nel mondo, è davvero un brutto momento, indubbiamente il peggiore dal fine della seconda guerra mondiale". "L’unico rimedio a ciò che accade e accadrà è riportare le persone all’impegno politico, alla difesa dei valori democratici e occidentali. Siamo in una fase della storia dove nessuno si salva da solo. Vale per i paesi europei così come per i cittadini italiani", conclude Calenda. "La vittoria di Trump è a tutti gli effetti una sciagura per i diritti, per lo stato di diritto, per le minoranze, per la libertà, per la lotta al cambiamento climatico. Ma soprattutto rischia di essere una sciagura per l’Europa, che potrebbe trovarsi da sola a dover affrontare l’invasione di Putin in Ucraina, la questione mediorientale, il surriscaldamento globale, una crisi industriale senza precedenti, la conversione ecologica, la competizione cinese. È in questo momento che si sente la mancanza di una vera integrazione politica europea, che renda l’Ue un vero attore globale. È il momento della verità: o l’Europa diventa una vera Unione o precipiterà all’indietro". Lo dichiara il segretario di +Europa, Riccardo Magi.