"Oggi il Comitato di emergenza" su Mpox, noto anche come 'vaiolo delle scimmie', "si è riunito e mi ha informato che, a suo avviso, la situazione costituisce un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Ho accettato questo parere". Lo ha annunciato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante una conferenza stampa convocata a Ginevra dopo il vertice degli esperti che hanno analizzato la situazione del virus precedentemente noto come vaiolo delle scimmie (prima che si decidesse il cambio del nome), alla luce degli ultimi sviluppi epidemiologici in Africa. "La rilevazione e la rapida diffusione di un nuovo clade di Mpox", che appare responsabile di una malattia più grave, "nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, la sua rilevazione in Paesi limitrofi che non avevano precedentemente segnalato" il virus "e il potenziale di ulteriore diffusione in Africa e oltre" i suoi confini "sono molto preoccupanti", ha evidenziato il Dg Oms, ricordando come a complicare il quadro ci siano anche "altri focolai di altri cladi di Mpox in altre parti dell'Africa. E' chiaro che una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare questi focolai e salvare vite". Un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, Pheic, è il livello di allarme più alto ai sensi del diritto sanitario internazionale, ha ricordato il capo dell'agenzia Onu per la salute. "Il consiglio dato dal Comitato di emergenza a me, e la posizione del Cdc Africa (la rete dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) che ieri ha dichiarato un'emergenza sanitaria pubblica regionale, sono allineati". I numeri che hanno portato per la seconda volta in due anni il Dg dell'Oms a dichiarare l'emergenza sanitaria globale per Mpox (l'ultima volta è stato nel luglio del 2022, con chiusura dell'emergenza a maggio 2023) descrivono un'impennata dei casi nell'area più colpita. "Mpox è stato segnalato nella Rdc per più di un decennio", ma "il numero di casi segnalati finora quest'anno ha già superato il totale dell'anno scorso, con oltre 14mila casi e 524 decessi". Questo "è qualcosa che dovrebbe preoccupare tutti noi", ha ribadito il Dg Tedros. L'Oms "è sul campo, e sta collaborando" con i Paesi colpiti e a rischio, nonché con i vari partner, sta "fornendo macchine per analizzare campioni di sangue e confermare casi di Mpox, supportando i laboratori per sequenziare campioni virali". E ancora, ha elencato il Dg, "siamo sul campo per supportare le indagini sui casi e il tracciamento dei contatti, la comunicazione del rischio e il coinvolgimento della comunità. Stiamo formando operatori sanitari e supportando i medici per fornire cure appropriate. Stiamo supportando i Paesi per accedere ai vaccini e sviluppare le strategie per distribuirli, e molto altro". Il capo dell'Oms ha poi ribadito che per il piano di risposta regionale messo a punto serve "un importo iniziale di 15 milioni di dollari Usa. Abbiamo stanziato 1,45 mln dal Fondo dell'Oms per le emergenze e prevediamo di stanziarne altri nei prossimi giorni. Stiamo anche facendo appello ai donatori affinché finanzino il resto del piano". L'impegno per le prossime settimane è anche quello di "coordinare la risposta globale", e sfruttare "la nostra presenza sul campo per prevenire la trasmissione, curare gli infetti e salvare vite". Mpox è stato dichiarato ieri 'emergenza sanitaria pubblica per la sicurezza continentale' in Africa. La dichiarazione è arrivata dall'Africa Centres for Disease Control and Prevention, che ne ha dato notizia in una conferenza stampa. La decisione è legata all’epidemia di vaiolo che si è diffusa dalla Repubblica Democratica del Congo ai Paesi vicini. Dall'inizio di quest'anno, il Congo ha sperimentato una grave epidemia di Mpox, con oltre 14mila casi segnalati e 511 morti. I Cdc africani avevano messo in guardia la scorsa settimana sulla rapida diffusione dell’infezione virale, convocando quindi ieri la conferenza stampa.