Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato l'ordinanza di abbattimento dell'orsa KJ1, individuata come la responsabile dell'aggressione al turista francese 43enne Vivine Traifaux, rimasto ferito a un braccio, a una gamba e, in parte, sulla schiena. Il compito di abbattere l’orsa di 22 anni, l’esemplare più anziano di tutto il territorio, è stato affidato al Corpo forestale della Provincia autonoma. La Lega per la difesa degli animali e dell’ambiente ha già annunciato ricorso. “L’episodio - specifica la presidente Michela Vittoria Brambilla, anche a nome dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente - non può comunque servire da pretesto per avviare la strage di orsi prevista dalla legge provinciale del marzo scorso, di cui contestiamo la non conformità alle norme europee e alla Costituzione, né tantomeno per comportamenti tesi ad eludere la possibilità stessa di un controllo di legalità. Non può e non deve ripetersi il caso dell’orso M90, abbattuto in contemporanea con l’emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso”. L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha annunciato che "impugnerà l’ordinanza con cui il presidente del Trentino ha condannato a morte l’orso che avrebbe aggredito un turista francese. Desta ancora più sconcerto - continua l'Enpa - il fatto che l’ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l’identità dell’esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto. A questo riguardo, sembra che il plantigrado, una femmina, fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito ad un pericolo percepito. - continua la nota di Enpa - Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino". La presidente di Enpa, Carla Rocchi afferma che "il presidente Fugatti, la cui personale avversione per i plantigradi è nota urbi et orbi, non ha aspettato neanche l’esito delle indagini dei Forestali, ma ha subito applicato legge del taglione, condannando a morte un non meglio identificato esemplare di orso. Eventuali problemi nella convivenza con i plantigradi così come con tutti gli altri selvatici sono responsabilità degli amministratori provinciali, non certo degli animali che adottano modelli di comportamento naturali. La sequela di 'selfie con orso' vista in questi giorni e mai sanzionata dalla Pat, - evidenzia Rocchi - così come i ritardi nel posizionamento dei bidoni anti-plantigradi o la mancanza di campagne di sensibilizzazione in materia di convivenza con i grandi carnivori, testimoniano il fallimento della Pat nella gestione del rapporto con la fauna. Per questo – conclude Rocchi – chiediamo che il ministero dell’Ambiente avochi a sé la gestione dell’intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale. Chiediamo insomma che il ministro Pichetto Fratin si occupi finalmente di ambiente e di animali e non più soltanto di energia nucleare".