Il comitato nazionale anti-terrorismo della Russia ha dichiarato oggi lo stato di allerta per tre regioni sul confine con l'Ucraina: si tratta di Belgorod, Briansk e Kursk. La mossa, in risposta all'avvio nei giorni scorsi dell'offensiva ucraina in territorio russo, permetterà alle forze di sicurezza di restringere la libertà di movimento e il diritto alla privacy dei residenti. Nell'annunciare la misura il comitato fa riferimento "all'intento senza precedenti" dell'Ucraina di destabilizzare la situazione in diverse regioni, in particolare quella di Kursk dove le forze ucraine hanno causato "vittime tra la popolazione civile e distruzione di edifici civili". Quindi, conclude la nota, "al fine di garantire a sicurezza dei cittadini e reprimere la minaccia di atti terroristici da parte di formazioni nemiche di sabotaggio" è stato dichiarato lo stato di allerta. La misura permette di interrompere le reti di comunicazione, arrestare cittadini senza averli identificati, sequestrare veicoli, intercettare comunicazioni telefoniche e online e trasferire i residenti di queste regioni in "zone sicure". La regione di Kursk è in stato di emergenza dalla notte del 7 agosto quando sono iniziate le incursioni di centinaia di militari e mezzi corazzati ucraine. Anche diverse aree dalla provincia di Belgorod hanno subito interruzioni dell'energia elettrica a seguito degli attacchi delle forze ucraine. Intanto continuano oggi i combattimenti in diverse zone della regione russa di Kursk, teatro da martedì scorso di un'offensiva a sorpresa delle forze ucraine in territorio russo. Lo riportano i blogger militari russi che descrivono anche scontri notturni. Il ministero della Difesa russo ha pubblicato oggi un altro video per mostrare l'aumento della presenza delle sue forze nella regione, con tank che prendono posizioni da combattimento. Il ministero ha anche reso noto di aver respinto gli attacchi di numerosi droni russi. "Al momento la situazione è stabilizzata", scrive su Telegram il blogger militare Alexander Kharchenko che parla di progressi delle unità russe. "Sudzha resiste, il commando sta facendo ogni sforzo per ripulire la città dal nemico", aggiunge riferendosi alla località vicina al confine con l'Ucraina. "Se il nemico non dispiega un numero significativo di forze in modo inaspettato, possiamo dire che il picco della crisi è passato", conclude Kharchenko.