Ucraina-Russia, ira di Putin per l'incursione a Kursk: "Kiev avrà degna risposta"

Cresce l'ira di Vladimir Putin per l'incursione dell'Ucraina in Russia. "Il nemico riceverà una degna risposta e non c'è dubbio che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi", ha affermato il Presidente che ha convocato una riunione al Cremlino per discutere di quanto sta accadendo al confine, al settimo giorno di incursione delle forze ucraine.  Putin ha sottolineato che "le perdite per i militari ucraini sono aumentate drammaticamente, in modo particolare per le unità più capaci che il nemico invia al nostro confine". Il compito principale del ministero della Difesa è quello di "spingere fuori il nemico dal nostro territorio", ha aggiunto in dichiarazioni trasmesse dalle televisioni russe.  Attraverso le sue azioni nella regione di Kursk, ha spiegato il Presidente, l'Ucraina sta cercando di migliorare la sua posizione negoziale in futuro, ma "non se ne parla" di trattative.  L'incursione a Kursk "mostra perché il regime di Kiev ha rifiutato le offerte di pace di Mosca e dei mediatori", ha detto Putin parlando nel corso della riunione, secondo quanto riferisce Ria Novosti. “Apparentemente, il nemico sta cercando di migliorare le sue posizioni negoziali in futuro, ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente civili, infrastrutture civili o cercano di creare una minaccia per gli impianti di energia nucleare? E' possibile parlare con loro?”. Le forze di Mosca, ha quindi rivendicato il Presidente russo, stanno avanzando lungo tutta la linea di contatto, nonostante l'incursione dei militari ucraini oltre il confine. "Il ritmo delle operazioni offensive delle forze armate, dei volontari e dei veterani russi non solo non è diminuito, ma, al contrario, è aumentato di una volta e mezza. Le nostre forze armate - ha scandito Putin che nelle prossime ore si riunirà con il Consiglio di sicurezza per discutere dei combattimenti in Russia - stanno avanzando lungo tutta la linea di combattimento".  "Il nemico continuerà a cercare di destabilizzare la situazione nella zona di confine per scuotere la situazione politica interna nel nostro Paese - ha detto Putin -. Le truppe russe stanno avanzando lungo tutta la linea di contatto". Il Presidente ha quindi denunciato il rischio che l'offensiva delle forze di Kiev nelle zone di confine prosegua anche altrove e ha indicato come possibile direttrice la regione di Bryansk, alla frontiera con Ucraina e anche con la Bielorussia, più a nord della regione di Kursk. "Se oggi Bryansk è relativamente calma, ciò non significa che sarà lo stesso domani. Vi chiedo di trattare la questione con la massima attenzione insieme alle forze di sicurezza e al quartier generale che si sta creando con l’Fsb", ha affermato Putin, dopo aver parlato con il governatore della regione, Aleksandr Bogomaz. Sono 1.610 i soldati ucraini morti nel corso dell'operazione militare nella regione russa di Kursk. E' quanto sostiene il ministero della Difesa russo, secondo cui Kiev ha perso anche "32 carri armati, 23 mezzi da trasporto blindati, 17 veicoli di fanteria e 136 blindati da combattimento".