"La vicenda dei testimoni nel delitto" di Sharon Verzeni "rappresenta un esempio significativo di immigrazione regolare che ha portato a una virtuosa integrazione nella società italiana". Lo dice all'AdnKronos, Roberto Vannacci, dopo gli ultimi sviluppi dell'indagine che ha portato al fermo del presunto assassino della barista 33enne a Terno d'Isola. "Questi due giovani, di origini marocchine ma cresciuti in Italia e divenuti cittadini italiani in età adulta incarnano perfettamente i valori di un'immigrazione che segue i canali legali e che, proprio per questo, si traduce in un'integrazione positiva e costruttiva", sottolinea il generale. "Essi lavorano, praticano sport e conducono una vita normale, partecipando attivamente alla comunità italiana. La loro decisione di fornire una testimonianza decisiva alle autorità non solo ha aiutato a risolvere un grave crimine, ma ha anche evidenziato come l'immigrazione regolare e la naturalizzazione a seguito di un percorso congruo e pesato possa portare a un inserimento armonioso e produttivo nella società", dice Vannacci. "Questi giovani sono un esempio concreto di come, attraverso percorsi regolari di immigrazione e l'ottenimento della cittadinanza conquistata con l'accettazione dei principi e della cultura del paese ospite, si possano costruire identità integrate, in cui il rispetto delle leggi e il contributo fattivo alla comunità siano al centro", è il ragionamento dell'eurodeputato della Lega. "La loro storia dimostra che, quando l'immigrazione avviene in modo ordinato e secondo le regole, i risultati possono essere estremamente positivi, contribuendo non solo alla crescita personale degli individui coinvolti, ma anche al rafforzamento del tessuto sociale e culturale del nostro paese". "In un periodo in cui il tema dell'immigrazione è spesso oggetto di dibattito acceso, la storia di questi due testimoni offre un importante promemoria: l'immigrazione regolare e l'integrazione sono possibili e possono essere una risorsa preziosa per tutti, se gestite con intelligenza, pragmatismo e umanità", conclude Vannacci.