E al terzo giorno, gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024 si scusano per la cerimonia d'apertura. Dopo le polemiche per lo show del 26 luglio definito 'blasfemo' da molti spettatori e aspramente criticato anche da esponenti della chiesa, prende la parola Anne Descamps, direttrice della comunicazione di Parigi 2024: "È chiaro che la nostra intenzione non era quella di mancare di rispetto ad alcun gruppo religioso. Al contrario, la nostra intenzione era quella di mostrare tolleranza e comunione. Se le persone si sono sentite offese, ci scusiamo". Il riferimento è in particolare a quella che è apparsa come una parodia in chiave Queer dell'Ultima cena di Gesù, contestata dai vescovi francesi, che hanno denunciato "la derisione del cristianesimo", ma anche da molti politici, non solo in Francia. "Era una cerimonia per riconciliare non per denigrare", ripete Thomas Jolly, direttore artistico della cerimonia di apertura. Su quella che molti hanno interpretato come una parodia dell'Ultima Cena, spiega: "L'idea era quella di creare un grande banchetto pagano legato agli dei dell'Olimpo. Non troverete mai in me o nel mio lavoro il desiderio di deridere o denigrare qualcuno -dice Jolly, parlando con Bfmtv - Volevo fare una cerimonia che riparasse e riconciliasse...D'altra parte, se il nostro lavoro viene usato per generare nuovo odio e divisione...". Già ieri il direttore artistico della cerimonia aveva detto di non aver voluto "scioccare nessuno" con il suo spettacolo inclusivo: "In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo, con chi vogliamo, in Francia abbiamo il diritto di credere e di non credere. In Francia abbiamo tanti diritti".