"Ho letto su diverse testate il mio nome come organizzatore della mostra sul Futurismo, e ci tengo a smentire questa notizia perché questo non è vero e non dirlo non sarebbe rispettoso verso chi è l'effettivo curatore. Non sono io perché non ne avrei titolo. Io faccio parte del comitato scientifico ma con un altro ruolo, un ruolo ben preciso che non è quello di organizzare l'esposizione". Risponde così Federico Palmaroli in arte 'Osho', contattato dall'Adnkronos per raccontare la grande mostra sul Futurismo in programma alla Galleria d'Arte Moderna di Roma a fine ottobre- primi di novembre fortemente voluta dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. "Il curatore è Gabriele Simongini, che è uno storico dell’arte e che se ne occupa assieme ad altri dal punto di vista scientifico. Capisco che sia divertente scrivere che sia io a 'organizzare la mostra' per fare un po’ di hype, ma non è assolutamente così", sottolinea Palmaroli. Che affonda: "Quello che scrivono certi giornali per suscitare ilarità nella gente, facendo credere che sia tutto fatto 'alla buona', svilisce il senso di una mostra che dovremmo essere contenti di avere nel nostro Paese. Capisco che molti preferirebbero che fosse organizzata una mostra sul maresciallo Tito, ma il Futurismo è una avanguardia italiana che merita di essere conosciuta in tutti i suoi aspetti". 360 opere circa, un centinaio tra libri e manifesti, un'esposizione che contempla anche aerei, automobili e motociclette d'epoca e che sulla carta si avvia ad essere un grande evento culturale per il Paese. "Saranno esposti anche strumenti scientifici perché la mostra illustrerà il rapporto tra arte e scienza -spiega il vignettista romano, da sempre grande appassionato e cultore del Futurismo- Tutti i maggiori musei italiani che hanno opere futuriste hanno contribuito alla mostra e ci saranno anche prestiti dall’estero". Palmaroli dunque spiega nel dettaglio quale sarà il suo ruolo: "Siccome il Futurismo è stato un movimento che ha visto l’espressione artistica non solo nella pittura, scultura e letteratura, ma anche in altri ambiti, come moda, cucina, teatro, architettura e musica, l’idea che mi è venuta è quella di dedicare dei momenti, all'interno della mostra, anche ad altri aspetti, secondo un nuovo concept di mostra -dice il vignettista- Ho ideato dunque dei talk di approfondimento su questi cinque temi per farli conoscere, dato che il futurismo ci dà la possibilità di farlo per la sua ecletticità. Un modo per rendere omaggio, fino in fondo, al suo fondatore Filippo Tommaso Marinetti a quasi ottant'anni dalla sua scomparsa". Il titolo del progetto è 'Vita futurista'. "Saranno dei talk dinamici, daremo una rappresentazione viva di come il futurismo si sia manifestato in questi ambiti artistici", dice ancora 'Osho'. Che sulle polemiche di questi giorni intorno alla ministero e alla mostra, taglia corto: "Queste polemiche non so da chi son nate, ma credo si stia cercando di sminuire questa mostra. Molte polemiche sono puramente ideologiche, io non ci voglio entrare, perché non so chi le abbia sollevate". Poi una chiusa eloquente: "La mostra non ha colori politici, gli unici colori saranno quelli delle tinte dei quadri di Depero, Balla e tanti altri artisti", conclude 'Osho'.