La madre che aveva accoltellato a morte i suoi tre figli di 2, 11 e 13 anni nella loro casa a Taninges, in Alta Savoia, è stata trovata morta in Svizzera. Deborah Pel, insegnante di 45 anni, era fuggita ieri dalla casa di montagna. Il quotidiano francese Le Dauphiné Libéré ha riferito che, dopo essere fuggita a bordo del suo Suv, la donna, di nazionalità franco-svizzera, è stata trovata morta nella sua auto in Val-d'Illiez, nel Canton Vallese. Le cause del decesso non sono attualmente note. Oggi è emerso che sono stati i nonni dei bambini a scoprire i corpi nella casa a meno di 20 chilometri di distanza dal confine svizzero. In precedenza era stato riferito che a trovare i corpi era stato il compagno di Pel, padre del figlio più piccolo. Le ricerche della donna andavano avanti da ieri sera, con il dispiego di circa 60 poliziotti francesi, supportati da elicotteri e squadre di sommozzatori. Gli investigatori, che sapevano della doppia cittadinanza della donna, hanno chiesto l'assistenza delle autorità svizzere nelle ricerche, e proprio quest'ultime hanno segnalato il passaggio dell'auto della donna alla frontiera. Al momento resta da chiarire il movente degli infanticidi, con Le Parisien che fa sapere che sono in corso gli interrogatori della polizia nei confronti della famiglia e dei conoscenti di Pel. La donna era insegnante in una scuola della vicina Marnaz, e secondo i media locali soffriva da tempo di depressione. Le Dauphiné Libéré ha riferito che era stata recentemente trasferita da un'altra scuola in seguito a una petizione dei genitori, che l'avevano accusata di essere troppo severa con i bambini. Pel, esperta flautista, era molto impegnata nella comunità locale, in particolare come membro del coro comunale di Samoëns e come contabile della scuola di musica della città.