Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Israele ha accettato l'ultima proposta appoggiata dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco a Gaza, e spetta ora ad Hamas accettare il piano. Il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu mi ha confermato che Israele ha accettato il nuovo accordo sugli ostaggi presentato la scorsa settimana, ora tocca ad Hamas fare lo stesso'', ha dichiarato Blinken nel corso di una conferenza stampa al termine degli incontri avuti in Israele con Netanyahu, con il ministro della Difesa Yoav Gallant e con il presidente israeliano Isaac Herzog. Quello ''con Netanyahu è stato un incontro molto costruttivo'', ha aggiunto Blinken sottolineando la necessità di raggiungere un accordo presto. Gallant ha detto a Blinken che "l'apparato di difesa israeliano è impegnato a continuare a operare a Gaza finché non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra: il ritorno degli ostaggi e lo smantellamento di Hamas". "Il ministro ha sottolineato l'importanza della pressione militare in corso esercitata da Israele su Hamas, insieme alla necessità della pressione politica continua degli Stati Uniti su Hamas fino a quando non verrà raggiunto un quadro che consentirà il ritorno degli ostaggi in Israele", si legge nel comunicato diffuso da Israele. Gallant ha ordinato alle Idf di richiamare in servizio i riservisti precedentemente esentati a causa della riduzione del personale. Il portavoce delle Idf Daniel Hagari, inoltre, ha confermato che i militari israeliani espanderanno l'operazione di terra a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, e a Deir el-Balah, nella zona centrale dell'enclave palestinese. In una dichiarazione congiunta con il ministero della Difesa le Idf hanno spiegato che il richiamo dei riservisti arriva dopo una nuova valutazione e "nell'ambito delle attività dell'esercito permanente e delle forze di riserva, come parte di un processo pianificato per aumentare i membri in servizio". Saranno richiamati in servizio coloro che sono stati congedati dal servizio a causa di riduzioni di personale e hanno meno di 40 anni per la maggior parte dei soldati, 45 per gli ufficiali e 49 per gli specialisti. Nella sud della Striscia un soldato delle Idf di 21 anni ha perso la vita questa mattina dopo che un ordigno lanciato da un caccia F-15 dell'aeronautica militare israeliana ha colpito per errore l'edificio in cui si trovava. Lo riporta l'emittente N12 spiegando che il militare faceva parte dell'unità di ricognizione della Brigata paracadutisti ed era originario di Petah Tikva. Altri sei soldati israeliani sono rimasti feriti. Le forze israeliane oggi hanno annunciato che un tunnel lungo circa un chilometro e mezzo è stato distrutto dai miliari israeliani nella zona di Khan Yunis. Le Idf hanno precisato che all'interno del tunnel sotterraneo sono state trovate armi e attrezzature che avrebbero consentito di resistere nel tunnel per lunghi periodi. Hamas ha intanto rivendicato la responsabilità dell'attacco sferrato ieri a Tel Aviv, dove un camion è esploso a causa di un potente ordigno. La rivendicazione è stata fatta tramite l'account di Telegram delle Brigate al-Qassam. ''Annunciamo il successo dell'operazione di martirio che si è tenuta ieri sera, domenica, nella città di Tel Aviv'', ha affermato Hamas spiegando di aver condotto l'azione insieme alla Jihad Islamica palestinese. Il movimento ha aggiunto che continuerà a condurre operazioni simili fino a quando Israele porterà avanti i suoi ''massacri, sfollamenti dei civili e la politica di assassini''. "Si può affermare che è stato un attacco terroristico, con la detonazione di un potente ordigno esplosivo", aveva detto - al termine delle prime indagini - la polizia israeliana. Lo Shin Bet, riporta il Times of Israel, ha precisato di essere ancora al lavoro per accertare l'identità dell'uomo morto, che aveva una bomba nello zaino. Secondo notizie dell'emittente Kan si ritiene fosse un palestinese della Cisgiordania. Quanto all'Iran, Teheran ha fatto sapere che la rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran è ''legittima'', rappresenta ''un diritto'' ed è ''fondamentale per evitare ulteriori violazioni''. Quindi ''l'Iran risponderà duramente'' contro ''le azioni aggressive del regime sionista'' e un eventuale accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ''non ha nulla a che vedere'' con questo. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani nel corso di una conferenza stampa.