"Aiwa è l'associazione che rappresenta i principali provider di welfare aziendale in Italia, circa i primi 30. Quindi noi da quando siamo nati, dal primo giorno del 2017, interloquiamo con la politica e con le parti sociali proprio in questa direzione, per far sì che si affermi un'idea corretta di fare welfare aziendale. A nostro parere l'idea corretta è la riscoperta dell'origine, anche normativa del welfare aziendale: il motivo per cui i vantaggi fiscali contributivi sono concessi è per il valore sociale dei beni e servizi di welfare. Questa è anche una direttiva per il futuro. Benissimo gli interventi, che ci staranno anche in legge di bilancio sul fringe benefit, ma bisogna tornare a guardare a welfare aziendale vero e proprio, ovvero i benefici di utilità sociale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Emmanuele Massagli, presidente di Aiwa, a margine della prima edizione del 'Global Welfare Summit' in corso a Villa Miani a Roma. Secondo Massagli "le aziende si attraggono facendo capire loro che il welfare aziendale non è una manata di colore sociale sulle politiche aziendali, non è semplicemente uno stratagemma per il risparmio a bilancio, ma nelle aziende che fanno welfare vero le aziende sono più competitive, i dipendenti sono più contenti e mettiamoci anche il fatto che lo Stato ne ha vantaggio, perché il welfare aziendale genera indotto molto prezioso", ha concluso.