La sconfitta in casa del Verona, ennesimo passo falso di una stagione finora fallimentare, ha l'effetto di accelerare un processo che già dopo la sconfitta pesante di Firenze è stato avviato: l'esonero di Ivan Juric dovrebbe essere questione di ore. Dan e Ryan Friedkin, secondo quanto risulta all'Adnkronos, sono consapevoli di non avere più tempo a disposizione per arrivare a una decisione che, a questo punto, non può essere più rimandata. La Roma ha bisogno immediato di una svolta che possa interrompere la spirale di negatività in cui è precipitata dopo l'esonero di Daniele De Rossi del 18 settembre. I risultati che la proprietà americana attendeva da Juric non sono evidentemente arrivati e il rischio di compromettere definitivamente qualsiasi ambizione stagionale dovrebbe prevalere sulla tentazione di rimandare ancora una scelta che si voleva fare senza la pressione di una situazione di totale emergenza. I proprietari della Roma sono in Europa e potrebbero decidere di accelerare già domani mattina, stringendo su uno degli allenatori contattati negli ultimi giorni. La rosa dei nomi possibili sarebbe, a stasera, ridotta a due o tre opzioni percorribili. In questo senso, Friedkin è stato capace di stupire con soluzioni a sorpresa, come avvenne con José Mourinho. Trapela sono un'indicazione: si vorrebbe scegliere un profilo che abbia la credibilità e la personalità per riportare a Roma l'entusiasmo che gli ultimi 45 giorni hanno polverizzato. Il candidato naturale, Daniele De Rossi, avrebbe la piazza e i giocatori dalla sua parte, è già a libro paga e con un contratto ancora lungo, e avrebbe anche il vantaggio di non dover ripartire da zero. Ma i Friedkin finora hanno fatto arrivare ai giocatori e all'opinione pubblica la ferma contrarietà rispetto all'ipotesi di riavvolgere il nastro e 'cancellare' tutto con un ritorno in panchina dell'allenatore bandiera su cui aveva investito con un progetto triennale. Ne hanno fatto quasi una questione di principio, oltre a una strategia orientata anche a proteggere Ivan Juric e a non dare alibi ai calciatori. Ora, di fronte al tracollo tecnico e superando resistenze di carattere personale, se dovesse essere necessario anche questa opzione potrebbe essere ripresa in considerazione. (Di Fabio Insenga)