Dopo un autunno mite, ecco arrivare l'inverno e le temperature più rigide, così aumentano i rischi per i bambini e "cominciamo a vedere un trend in crescita per il virus respiratorio sinciziale (Rsv) e per le polmoniti da mycoplasma: abbiamo due bambini ricoverati con una forma lieve di virus sinciziale, ma sono sicuro che con un calo più rigido delle temperature aumenteranno gli accessi". Così all'Adnkronos Salute Fabio Midulla, responsabile della Pediatria d'urgenza del Policlinico Umberto I di Roma e past president della Simri, Società italiana malattie respiratorie infantili. "Oggi però - ricorda lo specialista - abbiamo due armi complementari contro il virus respiratorio sinciziale: il vaccino per le donne in gravidanza, mentre l'anticorpo monoclonale può essere dato ai nati nel periodo epidemico nei 100 giorni precedenti. Le Regioni si stanno muovendo, dal 25 novembre partirà nel Lazio l'immunizzazione nei punti nascita e dai pediatri di libera scelta". Perché sono strategie complementari? "Se noi riuscissimo a vaccinare tutte le donne in gravidanza, sarebbe tutto più naturale, il piccolo nasce già con gli anticorpi - risponde il past president Simri - Ma siccome non riusciamo possiamo contare sull'anticorpo monoclonale, visto che poi i bambini si prendono la bronchiolite dai genitori o dai fratelli più grandi. L'Rsv, va ricordato, è una malattia grave sotto i 3 mesi e per i prematuri, sono questi che rischiano l'ospedalizzazione, mentre per gli altri è una malattia respiratoria gestibile". Riguardo alle infezioni da mycoplasma pneumoniae, "è una forma batterica che stiamo vedendo in moltissimi casi di accessi al pronto soccorso - sottolinea Midulla - E' una malattia infettiva che può dare mal di gola, rash cutaneo, febbre, ma che può interessare anche i polmoni, fortunatamente non in una forma grave. Si risolve con l'uso di antibiotici, anche se va detto che vediamo anche casi di resistenza ai normali antibiotici macrolidi".