Montagne di rifiuti, anche speciali come vernici e calcinacci, delimitano la lingua d'asfalto che taglia la pineta di Castelporziano e collega la Cristoforo Colombo con il mare. E' una storia di degrado vecchia quasi come i pini oggi martoriati dalla cocciniglia quella che caratterizza l'angolo di polmone verde a ridosso della tenuta del Presidente. Lungo l'intera via del Lido di Castel Porziano discarica e prostituzione h24 sono le piaghe di una riserva naturale da proteggere e nella quale, durante la stagione estiva, passano migliaia di macchine ogni giorno per raggiungere il litorale romano. Difficile perfino documentare il degrado: le prostitute che popolano la via con sedie e ombrelloni mal sopportano le foto e lanciano sassi contro le macchine dalle quali si tenta di immortalare la vergogna. "Da che ho memoria, quella via è sempre stata una strada soggetta a prostituzione e abbandono dei rifiuti, e lo è tutt’oggi - dice all'Adnkonos Alessandro Ieva, Capogruppo M5S al Municipio Roma X - Durante la passata amministrazione, in qualità di Assessore all’ambiente, territorio e sicurezza, avevo pianificato e attuato un’importante bonifica dai rifiuti di tutta la via, comprese le parti interne della pineta. L’operazione è durata diversi giorni, con l’abbattimento e rimozione di veri e propri ricoveri in legno dove le prostitute accoglievano i clienti". "Abbiamo sempre cercato di far sentire la presenza delle Istituzioni in quei luoghi, con interventi mirati di rimozione rifiuti, presenza della Sala Operativa sociale e sollecitazioni alle Forze dell’Ordine per controlli sempre più frequenti. Purtroppo - spiega - fintantoché le persone continueranno ad alimentare il fenomeno della prostituzione, quei luoghi resteranno emblema di degrado e pericolo, ai quali, tuttavia, non possiamo arrenderci. Per questo abbiamo sempre sollevato la questione, anche ora che il Movimento 5 Stelle è in opposizione, ma con scarsi risultati da parte di chi governa la città". (di Silvia Mancinelli)