"Il Corso nazionale Sied ha avuto un boom di iscrizioni. Quest'anno siamo arrivati a circa 700 iscritti, di cui la grande maggioranza è rappresentata da giovani medici specialisti in gastroenterologia ed endoscopia digestiva. E' quindi stato centrato uno dei principali motivi di questo corso, la cui mission è la formazione, soprattutto quella dei giovani professionisti". Lo afferma Bastianello Germanà, direttore dell'Uo di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'ospedale San Martino di Belluno e direttore scientifico del Corso nazionale Sied, Società italiana endoscopia digestiva, 'Le emorragie digestive, 51 sfumature di rosso', in svolgimento a Padova. "Di questi 700 iscritti, 105 sono state le borse di studio assegnate agli under 35 - aggiunge Germanà - giovani medici che sono entrati nel mondo del lavoro da poco, ai quali è indirizzata prevalentemente la formazione sulle emorragie digestive". Si tratta di "un argomento molto trasversale perché si può presentare in modo drammatico", in cui bisogna "agire in urgenza, con capacità culturali e tecniche di un certo livello. I giovani medici si ritrovano ben presto a dover affrontare, anche da soli, questo aspetto che li mette molto spesso a disagio. Quindi la formazione, data anche da questo corso, offre lo spunto per una crescita professionale e dà l'opportunità di conoscere modelli organizzativi fondamentali soprattutto quando la patologia è tempo-dipendente". Le sessioni del corso "toccano i temi dei modelli organizzativi - illustra il gastroenterologo - dell'abbattimento della mortalità e della riduzione di ricoveri impropri, di emorragie digestive superiori e inferiori, di farmaci che causano le emorragie digestive e di come gestirli. Ci sono poi dei collegamenti con la sala di endoscopia digestiva del Policlinico ospedaliero universitario di Padova, dove opinion leader nazionali affrontano, dal vivo, la gestione endoscopica di alcuni casi di trattamento in elezione dell'emorragia digestiva". La principale novità di questa edizione del Corso nazionale Sied è "un'App con la quale c'è una interattività continua tra pubblico e moderatori, in modo tale che ci sia più libertà di espressione. Questo approccio ha visto un buon successo: le domande dal pubblico tramite l'App sono state numerose. L'App - conclude - sarà inoltre uno strumento per i soci della Sied per favorire la comunicazione continua con il Consiglio direttivo nazionale".