"La salute e il benessere delle donne contribuisce alla prosperità della nostra società, allo sviluppo della salute e del benessere delle future generazioni. Investire sulla salute della donna significa quindi investire in una società migliore. E' un concetto ben espresso dal titolo del vostro congresso. Un nuovo rinascimento culturale, sociale e globale si ottiene ponendo al centro la donna. La tutela della salute femminile dai primi stadi della vita fino all'età più avanzata è stato da subito un nostro impegno". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un videomessaggio inviato agli organizzatori del 99esimo Congresso nazionale della Sigo, Federazione italiana di ginecologia e ostetricia (Aogoi-Agui-Agite), dal 3 al 6 novembre a Firenze. "Stiamo sostenendo lo sviluppo della medicina di genere, elemento chiave contro le disuguaglianze nella salute - spiega Schillaci - Questo vuol dire investire in percorsi clinico-assistenziali nei confronti di patologie spesso misconosciute, a forte ritardo diagnostico, ma fortemente invalidanti e a notevole impatto sociale, che colpiscono elettivamente le donne, penso all'endometriosi o alla vulvodinia, garantendone così un approccio più completo e inclusivo. Altro aspetto essenziale riguarda l'impulso che stiamo dando alla prevenzione attraverso progetti di formazione ed educazione". Oggi "siamo in grado di fare un progetto di formazione ed educazione rivolto alla popolazione e agli operatori sanitari per diffondere stili di vita corretti - sottolinea il ministro - ed incentivare le donne a partecipare attivamente ai programmi di screening, non solo quelli oncologici, ma anche quelli per la prevenzione della salute riproduttiva o delle patologie croniche post-menopausali. Accanto ai programmi di screening oncologici o di vaccinazione anti Hpv per ridurre l'incidenza delle patologie neoplastiche, promuovendo anche campagne di prevenzione sulla fertilità per rendere la popolazione femminile sempre più consapevole dei fattori ambientali, comportamentali, iatrogeni che possono impattare sulla salute riproduttiva". La "salute riproduttiva - evidenzia Schillaci - è uno dei temi centrali del programma del ministero della Salute, anche determinando condizioni di più facile accesso e maggiore omogeneità alle tecniche Pma, agendo sulla sicurezza e qualità del percorso nascita, così per poter dare un contributo significativo alla lotta alla denatalità". Infine, "abbiamo uno sguardo attento all'età post-menopausale, perché la donna ha il diritto di vivere in pieno benessere dall'età riproduttiva alla terza età, accompagnata nel suo percorso da professionisti competenti ed empatici. L'equità e la proprietà delle cure, la problematiche specifiche della salute femminile in tutte le sue età, sono pertanto obiettivi cardine delle nostre azioni in sanità", conclude.