Elezioni Usa, ai repubblicani il controllo del Senato: ecco perché è cruciale per Trump

I repubblicani hanno conquistato il controllo del Senato, che sarà cruciale per la nuova amministrazione di Donald Trump, per la realizzazione della sua agenda politica e la conferma di segretari e nomine giudiziarie.  Se i repubblicani avranno una maggioranza significativa, oltre i 52 seggi, questo darebbe loro, e all'amministrazione Trump, un'ampia capacità di manovra, per esempio rendendo meno influenti le due senatrici moderate Lisa Murkowski e Susan Colins, elette in Alaska e Maine, i cui voti invece sarebbero cruciali con una maggioranza ristretta.  Al momento i repubblicani hanno una maggioranza di 52 a 49, dopo che in West Virginia il governatore Jim Justice ha vinto del seggio che è stato di Joe Manchin per 14 anni, e in Ohio Bernie Moreno ha sconfitto il senatore dem Sherrod Brown e in Montana Tim Sheehy ha sconfitto il senatore democratico di tre mandati, Jon Tester.  Ma il vantaggio potrebbe aumentare dal momento che ci sono altri duelli ancora da chiamare, e i candidati repubblicani sono in buona posizione anche in altri stati della "Blue Wall". E quindi i repubblicani potrebbero rafforzare in modo significativo la loro maggioranza. Tanto che nel discorso della vittoria, Donald Trump ha rivendicato la vittoria al Senato come "incredibile".  Moreno nel suo discorso della vittoria in Ohio, ha attaccato i democratici, con un particolare riferimento alle controverse parole di Joe Biden che, secondo alcuni, avrebbe definito come 'spazzatura' i sostenitori di Trump. "Siamo stanchi di essere trattati come cittadini di serie B nel nostro Paese, siamo stanchi di leader che pensano che siamo spazzatura, siamo stanchi di essere trattati come spazzatura", ha detto il proprietario di una catena di concessionarie di auto che si era candidato anche alle primarie del 2022, facendo poi un passo indietro, su richiesta di Trump, nelle elezioni in cui poi fu eletto senatore dell'Ohio JD Vance, ora vice presidente eletto.