Influenza australiana 2024, sintomi e durata: cosa ci aspetta

"Il virus dell'influenza è sempre stato 'cattivo'. La novità è che più lo studiamo più ne scopriamo la pericolosità". Così l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, interviene sull'allarme di questi giorni sulla particolare aggressività che l'influenza australiana rischia di avere quest'anno e del fatto che colpisca anche il cervello.  "Il virus - spiega all'Adnkronos Salute Lopalco - è sempre quello, soltanto che ogni tanto si evidenza qualche sua malefatta, come per esempio che può dare anche danni neurologici. In realtà non c'è una mutazione del virus che quest'anno lo ha reso, come dire, più pericoloso per il sistema nervoso centrale. Come gli altri virus respiratori può dare questo tipo di complicanza grave, più lo studiamo più impariamo a temerlo".  A livello di ricerca, infatti, "c'è una certa attenzione. E approfondendo lo studio sugli effetti di questi virus si scopre che, queste caratteristiche, in qualche maniera si sono sempre osservate, ma ora si stanno verificando con maggiore attenzione".  Quanto alla campagna vaccinale "è partita in tempo, quindi in maniera più tempestiva rispetto a quello che è successo l'anno scorso, questo fa ben sperare". Quest'anno, inoltre, "il fatto che ci sia stata una campagna di sensibilizzazione ministeriale, molto importante in questi casi, è un elemento positivo degno di nota. Quindi speriamo che questa maggiore attenzione sulla campagna vaccinale possa portare dei risultati".