"I miei assistiti sono sereni, ritengono di non aver fatto nulla e non hanno fatto nulla. Vivono la loro storia, il coronamento di un loro desiderio. Con tutti gli ostacoli che possono sorgere nella vita, certo, ma con molta serenità". Lo dichiara all'Adnkronos Maurizio Paniz, avvocato della coppia italiana fermata in Argentina dopo aver fatto ricorso alla maternità surrogata. I due uomini italiani sono stati fermati all'aeroporto di Buenos Aires insieme a una donna argentina mentre cercavano di imbarcarsi, con una neonata, su un volo diretto a Parigi, da dove poi sarebbero rientrati in Italia. Secondo il legale "non ci saranno sviluppi sul caso prima di lunedì e martedì". I due italiani, ricorda Paniz, "non sono accusati di niente: le autorità argentine li ritengono testimoni funzionali a un'indagine che stanno svolgendo su altre persone. Possono essere utili alle indagini in quanto persone asseritamente informate sui fatti, ma non è detto che siano informate sui fatti. Per questo le autorità argentine hanno ritenuto di non farli partire per l'Italia". Si indaga su un'organizzazione che lucra sull'utero in affitto? "L'oggetto dell'indagine per quello che so potrebbe anche essere diverso". Dal 16 ottobre la maternità surrogata è considerata in Italia come un "reato universale", ovvero perseguibile in Patria anche se commesso all'estero, ma Paniz assicura che questo non rappresenta un problema per i suoi assistiti: "Non rischiano nulla, la bambina è nata il 10 ottobre, quindi i fatti sono antecedenti a una norma che non può avere efficacia retroattiva".