E' attesa per oggi, lunedì 18 novembre, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge sulla maternità surrogata. Si tratta del ddl, approvato lo scorso 16 ottobre in Senato, che istituisce il 'reato universale' per la pratica dell'utero in affitto, punibile anche per chi ne fa ricorso all'estero. La legge è stata promulgata lo scorso 4 novembre dal Capo dello Stato Sergio Mattarella prima della sua partenza per la Cina. Il reato ora vale anche per l'estero Il ddl n. 824 sulla gestazione per altri vieta agli italiani di praticare anche all'estero, nei Paesi dove la pratica è possibile, la maternità surrogata. In Italia è già illegale. "Norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini. La vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio", ha scritto su X la premier Giorgia Meloni, subito dopo l'approvazione in Senato. "Siamo pronti a difendere tutte le coppie danneggiate da questa legge ingiusta e irragionevole" sottolineano dall'Associazione Luca Coscioni. "Porteremo la nostra e la loro battaglia nei tribunali e in ogni sede adeguata, con l'obiettivo di ristabilire un'opportunità offerta dalla scienza, che una normativa cieca e brutale pretende di condannare come reato universale. Sono già oltre 50 le coppie che, da tutta Italia, si sono rivolte al nostro team legale preoccupate per le conseguenze che questa legge potrà avere sul loro progetto di famiglia. Coppie che hanno appena intrapreso il percorso, che hanno solo firmato il consenso in un centro estero o che hanno già fatto il prelievo di gameti. Coppie che stanno attendendo il parto. Oppure che stanno per iniziare il percorso dopo aver scelto il Paese con leggi più chiare. Sono per lo più ragazzi e ragazze giovani, coppie eterosessuali, con donne affette da gravi patologie che rendono impossibile portare avanti una gravidanza. Oppure coppie dello stesso sesso che vogliono fare famiglia con dei figli". "Precisiamo che se la procedura di gravidanza per altri all’estero prende il via dopo l'entrata in vigore della legge, la coppia o la persona coinvolta sarebbe perseguibile penalmente, ma sarà necessario capire come lo Stato intenderà agire. Se la procedura, invece, fosse già stata avviata, la legge non sarebbe applicabile, in base al principio di irretroattività del diritto penale. Sarà comunque importante analizzare ogni caso specifico".