"Atac smentisce recisamente che sia intenzione dell'azienda premiare in alcun modo chi si assenta dal lavoro". La nota in relazione ad alcune notizie di stampa. "Al contrario, Atac adotterà strategie di contenimento del fenomeno che consentiranno di ridurre significativamente gli attuali tassi di assenza e insieme consentiranno di attuare gli obiettivi di piano per gli aumenti della produttività'', si sottolinea. ''Nel merito, l'articolo presenta in maniera strumentale alcune informazioni che vengono riassunte in un titolo capzioso che è il contrario della realtà. Un pezzo di retribuzione del secondo livello contrattuale, infatti, sarà legata alla presenza in servizio 'alla guida'. Quindi alla retribuzione prevista dal contratto nazionale si aggiungerà un livello retributivo aziendale, comunque previsto dalla contrattazione vigente, legato alla produttività. Ma per poter concorrere alla retribuzione aziendale il personale operativo di condotta (essenzialmente autisti) deve garantire adeguati livelli di presenza alla guida'', si legge ancora nella nota. ''E’ così in tutte le Aziende di trasporto nelle quali la redditività dipende di norma dai volumi di produzione effettuati. Ciò implica che gli 'assenteisti', come recita l'articolo, non verranno premiati, ma, al contrario, non avranno accesso a una quota di retribuzione che invece verrà riconosciuta a chi garantirà i livelli di presenza in servizio attesi. Si tratta di un normale meccanismo per tenere conto delle diverse realtà locali di svolgimento del servizio, dalle dimensioni della rete alla variabilità (sempre meno presente a Roma) tra offerta di servizio nelle ore di morbida e di punta ed anche di calendario, per gli eventi nazionali e delle frequentazioni turistiche. Tutte circostanze delle quali un contratto nazionale di categoria ovviamente non può tenere in conto. L’azienda sta lavorando nel miglioramento dei livelli complessivi di produttività, non solo operativa e senza alcuna ambiguità''.