Un passo avanti per la costruzione del nuovo stadio della Roma. Dopo la decisione di non proseguire nell'acquisizione dell'Everton. In un'estate difficile, con il ritardo evidente sul mercato e nuove indiscrezioni sulla possibilità di una cessione della società, i Friedkin escono per una volta dal loro ostinato silenzio e fanno intravedere l'intenzione di rilanciare. L'incontro in Campidoglio con il sindaco Roberto Gualtieri del Vicepresidente Ryan Friedkin e dalla Ceo Lina Souloukou è un passaggio che può rappresentare una svolta. Per essere credibile, però, servono una programmazione chiara, gli investimenti necessari a sostenerla e anche uno sforzo nella comunicazione, per rendere comprensibili i progetti per il futuro. Ci sono alcuni elementi, scorrendo le parole che sono state utilizzate oggi, che possono contribuire a dare qualche indicazione, al netto dei toni celebrativi che accompagnano inevitabilmente momenti come questo. L'incontro è stato caratterizzato da "un entusiasmo condiviso per la natura innovativa del progetto e i numerosi benefici che promette, sia per i tifosi di calcio che per tutti i cittadini di Roma". La presentazione video del progetto "ha suscitato una risposta entusiastica, mostrando la visione unica e il design moderno del nuovo stadio". Il passaggio che guarda direttamente ai tifosi, e alla parte di tifosi che più degli altri 'pesano' sull'ambiente Roma è quello che riguarda la nuova Curva Sud, "destinata a diventare la più grande d'Europa, che rappresenterà una testimonianza della passione incrollabile dei sostenitori dell'AS Roma".
Ryan Friedkin, finalmente verrebbe da dire, parla. “In quanto convinti custodi dell’AS Roma, siamo impegnati a creare uno spazio che incarni lo spirito e la tradizione del nostro club, diventando al contempo un simbolo globale di innovazione ed eccellenza e un modello di responsabilità ambientale”, è i passaggio che espone di più la proprietà, con la formula "convinti custodi dell'As Roma" che può valere come un impegno rinnovato. Anche quando la retorica ha il sopravvento, il messaggio sembra orientato a rassicurare sulla prospettiva. "L'AS Roma e la sua leadership sono dedicati a creare un punto di riferimento che non solo migliori l'esperienza dei tifosi, ma contribuisca positivamente alla comunità e all'ambiente. Il nuovo progetto dello stadio è destinato a diventare un simbolo di orgoglio per il club, i suoi tifosi e la città di Roma". Lo stadio, che ha bisogno ancora di molto lavoro e diverse fasi di avanzamento, può rappresentare un obiettivo capace di riportare entusiasmo sia nella proprietà sia nella tifoseria. A patto però che sia il pilastro di una strategia di crescita che non dimentichi il campo e i risultati sportivi. Perché è sostanziale la differenza tra un gruppo imprenditoriale che fa un'operazione edilizia e commerciale e uno che scommette su uno stadio di proprietà per costruire un futuro stabile e sostenibile. Solo il tempo, nel breve e nel medio termine, chiarirà quale scelta avranno fatto veramente i Friedkin. (Di Fabio Insenga)