"Almeno 40 atleti" partecipanti alle Olimpiadi di Parigi 2024 sono risultati positivi al Covid. E' quanto ha riferito l'epidemiologa Maria Van Kerkhove, che all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) guida la Preparazione e prevenzione contro epidemie e pandemie. "Non sorprende vedere atleti infetti, perché il virus circola abbastanza rapidamente in altri Paesi", ha evidenziato l'esperta durante una conferenza stampa a Ginevra, secondo quanto riporta il giornale sportivo francese 'L'Équipe', insieme ad altre testate. "Negli ultimi mesi, molti Paesi hanno sperimentato focolai di Covid, anche alle Olimpiadi almeno 40 atleti sono risultati positivi", ha detto Van Kerkhove sottolineando anche che il Comitato Olimpico, insieme all'Oms, ha "esaminato tutti i diversi approcci che devono essere messi in atto" in occasione di eventi affollati come i Giochi, e ha intrapreso "i passi giusti". Resta il fatto che il virus Sars-CoV-2 è "ancora molto presente" nel mondo. I dati raccolti dall'Oms grazie al sistema di sorveglianza in 84 Paesi mostrano che la percentuale di test positivi è aumentata nelle ultime settimane, il che "ha portato a un aumento del numero di ricoveri e di decessi in diversi Paesi". "A livello globale il tasso di test positivi è superiore al 10%, ma questa quota varia da una regione all'altra", con un tasso ad esempio superiore al 20% in Europa, ha aggiunto l'epidemiologa precisando anche che il monitoraggio delle acque reflue suggerisce che la circolazione del virus potrebbe essere "da 2 a 20 volte superiore a quanto attualmente riportato". Contattato dall'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, ha così commentato: "Siamo arrivati al paradosso: le persone possono morire di E. coli, per leptospirosi, di una salmonellosi, per un tuffo nella Senna. Ma si preoccupano di 40 atleti, giovani e sani, che hanno un raffreddore e sono positivi al Covid. Siamo alla 'medicina al contrario'. Tamberi si mette la mascherina anche se non ne ha bisogno, ma facciamo buttare gli atleti tra i topi e i batteri della Senna. I medici che avallano queste cose dovrebbero cambiare mestiere".