Forum 2012, istituzioni e imprese: comunicazione motore di sviluppo.

- Circa 1.600 partecipanti; 71 partner ufficiali tra istituzioni pubbliche e aziende private, associazioni, media (nazionali ed internazionali); 138 relatori tra opinion leader italiani ed esteri, imprenditori, top manager e giornalisti; oltre 28 sessioni di lavoro tra keynote, workshop, dibattiti, e sessioni plenarie, oltre 50 incontri di "Business Matching". Sono questi i principali numeri della quinta edizione del Forum della Comunicazione, l'evento italiano più importante nel campo della comunicazione pubblica e istituzionale, che si è svolto il 5 giugno al Palazzo del Congressi di Roma.

Per visualizzare la rassegna stampa e il flusso dati (in continuo aggiornamento) del Forum della Comunicazione 2012: clicca qui
Per rivedere gli interventi dei Protagonisti delle sessioni plenarie: clicca qui
Puoi rivivere il Forum della Comunicazione attraverso lo speciale report fotografico solo su www.eventolive.it

Organizzato da Comunicazione Italiana, il primo Business Social Media in Italia che unisce 20 associazioni di categoria e oltre 51.000 top manager e professionisti della comunicazione, il Forum 2012 ha evidenziato come la comunicazione e l'internazionalizzazione siano tra i driver principali per l'economia, aprendo i lavori con un focus sulla Reputation Economy e chiudendo con il tema dell'Internet of Things.

''L'eterogeneità degli argomenti trattati e il respiro internazionale che abbiamo voluto dare alla manifestazione confermano al Forum della Comunicazione il ruolo di principale evento italiano nel campo - ha affermato Fabrizio Cataldi, fondatore di Comunicazione Italiana, alla chiusura dei lavori - A rafforzare la reputazione del Forum è stato anche il grandissimo numero di relatori e ospiti che hanno partecipato o assistito alle varie sessioni della manifestazione, le vere anime per il successo dell'iniziativa''.

Significativi i risultati dell'ultimo sondaggio d'opinione, dal titolo "Opinione pubblica: puntare sull'internazionalizzazione", effettuato proprio per l'occasione dall'Istituto Piepoli. La ricerca ha confermato che il 73% degli italiani ritiene che la comunicazione sia una chiave strategica utile ad uscire dalla crisi economica, mentre l'87%, pensa che debbano aumentare gli investimenti nel settore evidenziando la necessità da parte delle istituzioni e PA di diventare più trasparenti e vicine ai cittadini.

Scorrendo i dati della ricerca, a sorpresa la tv riceve un consenso grandissimo come canale ideale da cui ricevere informazioni su aziende ed istituzioni pubbliche. Il web invece subisce una battuta d'arresto mentre la radio riacquista punti, salendo al terzo posto. Interessante anche la classifica delle parole che secondo gli italiani si sentiranno maggiormente. Se al primo posto si trova ancora il lavoro, al secondo compare proprio la parola crisi.

Tra le varie sessioni parallele di approfondimento, ha riscosso moltissimo interesse il workshop dedicato ai rapporti tra Italia e Cina, dove hanno partecipato l'Ambasciatore plenipotenziario dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia e il presidente della Fondazione Italia Cina, Cesare Romiti.

Altri temi portanti del Forum sono statihttps://pornmobile.online i trend nel settore turistico; i rapporti tra editore e prosumer nell'era social; il recruiting advertising e internal communications per scoprire nuovi talenti; la corporate social responsability e green economy; il design e marketing esperienziale. Spazio è stato dedicato anche al crowdsourcing e alle strategie per la comunicazione pubblica, argomento sul quale è ntervenuta Barbara Montepilli, responsabile comunicazione di PosteMobile.

"Essere invitati su tema così particolare come quello del 'crowdsourcing' in un evento così importante per noi è anche un elemento di prestigio. Perché significa cogliere una modalità diversa di fare comunicazione - ha detto Montepilli all'Adnkronos - Per me chiedere ai miei potenziali consumatori come rappresenterebbero la mia marca, come racconterebbero la mia comunicazione, e tra queste scegliere la creatività migliore è un'occasione eccezionale".

Spostandosi verso gli scenari internazionali Vincenzo Ercole Salazar Sarsfield, capo ufficio di Promozione e Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione del Sistema economico italiano del Ministero degli Esteri, ha sottolineato come le imprese abbiano bisogno ''spesso di un cappello istituzionale, di qualcuno che le orienti e le sostenga e il ministero lavora attraverso iniziative che potremmo definire di diplomazia economica. Il ministero è un gestore di rete, abbiamo 400 uffici in tutto il mondo che riescono a veicolare informazioni di primissima mano che non sono presenti nelle banche dati o che non sono accessibili in altri modi''.

Il turismo è sicuramente una delle tematiche principali per l'internazionalizzazione, per questo era presente anche Paolo Rubini, direttore generale di Enit, l'Ente Nazionale del Turismo. E sull'importanza della reputazione delle imprese che offrono turismo è intervenuta anche Francesca Benati, amministratore delegato di Lastminute.com, evidenziando come un brand ''per vivere e continuare a fidelizzare clienti deve avere una reputazione e un contorno che è importante conoscere e gestire''.

La plenaria di chiusura è stata dedicata quest'anno a 'The Internet of Things', in cui si è discusso di geo-localizzazione, Smart City, e importanza dei dispositivi mobili nell'aiutare la vita dei cittadini moderni. Hanno portato il loro contributo importanti manager del settore tecnologico e i massimi esperti italiani del settore della comunicazione e del digitale. Anche quest'anno era presente RIM, con il Managing Director Alberto Acito. "Abbiamo partecipato quest'anno alla tavola rotonda in chiusura sull''internet delle cose' - ha detto Acito - sottolineando come gli smartphone siano probabilmente lo strumento più eclettico nel nuovo mondo degli oggetti connessi".

Ha partecipato alla plenaria di chiusura anche Simona Zanette, presidente di IAB Italia. In un momento come questo ''siamo tutti un po' chiamati in campo a prendere possesso del maggior numero di informazioni possibili per poter essere pronti ad affrontare questa rivoluzione digitale che è già in atto'' ha affermato all'Adnkronos.

Sollecitati dall'Adnkronos sul rapporto tra media e cittadino interattivo e sull'autorevolezza dell'informazione, molti protagonisti hanno posto l'accento sull'importanza del controllo e dell'affidabilità delle fonti. ''In questa giornata - ha osservato la stessa Zanette - abbiamo visto esempi di contenuto interattivo così come di pubblicità creata dagli utenti". "In questa commistione di ruoli non dobbiamo dimenticarci - ha proseguito Zanette - che ci sono delle professionalità che vanno rispettate e che va sempre verificata la veridicità delle informazioni. La Rete è un contenitore immenso senza barriere che dà a tutti la possibilità di esprimersi. Questo non toglie che ci siano delle regole, che sono le regole della vita comune, della vita quotidiana e quindi - ha concluso - che le bugie hanno le gambe corte anche in Rete".

Per Gianluca Spitella, responsabile Comunicazione e Immagine FederUtility, il controllo è fondamentale, soprattutto in alcuni ambiti. "Faccio un esempio banale che può essere vicino ai temi di cui mi occupo: dare una notizia certificata su una situazione che può riguardare l'allarme acqua - spiega Spitella - Proviamo a capire cosa succederebbe con i social network nel momento in cui un'informazione non certificata di sanità pubblica, di sicurezza pubblica passasse senza certificazione attraverso la moltiplicazione infernale e ampia di questi mezzi. È un patrimonio immenso, bellissimo", ma "il controllo giornalistico con attenzione al controllo delle fonti diventa fondamentale in ambienti particolari come la sanità e la salute pubblica".

Alberto Federici, responsabile Corporate Identity, Unipol Gruppo Finanziario, rileva come oggi l'informazione sia ''disintermediata, verrebbe da dire una bellissima cosa, una democratizzazione del processo informativo però presenta anche qualche rischio, perché poi si vedono in Rete cose che non si sa più se sono vere o se non sono vere. Per cui - rimarca - l'autorevolezza di una fonte informativa direi che è ancora fondamentale. Le agenzie servono, nel senso che conoscendo ci si può fidare''.

Riguardo al rapporto tra media e cittadino interattivo, Marcello Bruni, direttore Comunicazione Boeing Italia - The Boeing Company, osserva che c'è ''sicuramente questa spinta verso il citizen journalist, questo giornalismo attivo da parte di tutti. È molto facile, basta avere uno smartphone. È logico anche che parliamo di una serie di iniziative che possono mettere in discussione la credibilità. Dipende da quello che è il target e da quelli che sono gli obiettivi". "Noi in Italia come Boeing siamo attivi per esempio su due fronti di responsabilità sociale d'impresa, molto presenti in varie regioni d'Italia. Entriamo nelle scuole, quindi c'è molto di questo citizen journalism, i ragazzi si fanno partecipi e autori di una serie di iniziative che poi vanno a raffrontare fra di loro e a portare su uno scenario nazionale in ambito Boeing, quindi parlando nel loro caso di sostenibilità, economia e di futuro", conclude Bruni.

Per Renato Vichi, Head of Media Relations Italy and Executive Communications UniCredit, "il cittadino oggi amplia le proprie conoscenze attraverso canali alternativi, ecco noi dobbiamo seguirlo proprio su quello''. ''Tutti noi - aggiunge - oggi siamo diventati fonti e produttori, oggi la qualità è certificata dai siti, tutto questo consente a chi naviga di avere un grande supermercato ma di saper valutare la fonte dell'informazione".

Secondo il presidente della Fondazione Italia Cina, Cesare Romiti, ''evidentemente la tecnologia ha il sopravvento sui mezzi tradizionali e quindi bisogna fare in maniera tale che non si rimanga indietro e soprattutto per quanto riguarda le giovani generazioni si intervenga con le nuove tecnologie e man mano che queste cambiano ed evolvono adeguarsi ad esse''.

Si potrebbe dire che ''il media rincorre il cittadino interattivo che è sempre più avanti rispetto a quello che viene offerto e l'offerta fatica ad adeguarsi - è l'opinione di Paolo Rubini, direttore generale Enit - Un fenomeno interessante da studiare anche dal punto di vista scientifico perché normalmente invece è un po' l'offerta che condiziona la domanda''. ''Il problema delle reti - spiega poi in merito all'autorevolezza delle fonti - è che la notizia vera e la notizia non vera sembrano simili e non è facile riuscire a distinguerle. Fa parte di quell'education che tutti devono avere nel momento in cui si avvicinano a un nuovo strumento e credo che gli utenti dei media si stiano evolvendo riuscendo a distinguere''.

A pochi giorni dal Forum della Comunicazione, puoi rivivere i momenti più significativi del principale evento dedicato alla Comunicazione pubblica e d'impresa attraverso i nostri

-