Bonus psicologo, ultimi giorni per domanda: requisiti e come richiederlo

E' il 31 maggio 2024 il termine ultimo per inviare la domanda per richiedere il bonus psicologo. Possono accedere alla prestazione le persone in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico. A decorrere dal 2023, il beneficio è riconosciuto una sola volta per ciascuna annualità ai soggetti in possesso di: residenza in Italia; valore ISEE in corso di validità non superiore a 50.000 euro. La domanda potrà essere presentata tramite servizio online o Contact center. L’INPS provvede all’attività di ricezione e di gestione delle domande del beneficio, alla redazione delle graduatorie, distinte per Regione e Provincia autonoma di residenza dei beneficiari, e ai successivi adempimenti. Un primo bilancio sottolinea come il benessere psicologico sia centrale soprattutto per la cura dei pazienti e dei loro caregiver. Secondo i dati raccolti dall’indagine realizzata da Helaglobe - la realtà che da oltre 10 anni si occupa di bisogni e coinvolgimento dei pazienti - con 37 associazioni, "oltre il 60% dei malati ha usufruito o sta usufruendo di un supporto psicologico e per l’86% di pazienti e caregiver è fondamentale il supporto psicologico fornito da un esperto della patologia". La ricerca ha coinvolto 1.500 persone che convivono con la patologia in media da 6 anni, ma ha raccolto altresì testimonianze di persone con patologia cronica appena identificata e altre con una diagnosi da oltre 30 anni. Il numero più alto di risposte è arrivato da Lombardia e Veneto. In coda Marche e Basilicata. "I gruppi di patologia maggiormente rappresentati nella ricerca sono quelli delle patologie muscoloscheletriche e connettivali (62,9% dei rispondenti) e disturbi genitourinari (20,6% dei rispondenti). Altri gruppi di patologia rappresentati sono le malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche, le neoplasie, patologie che possono influenzare lo stato di benessere, i disturbi circolatori e le neuropatie - si legge nell'indagine - Su 10 persone, 6 hanno dichiarato di conoscere il bonus psicologo (60%), ma poco meno di 3 su 10 (quasi 27%) conoscono la figura dello psicologo di base e ancora meno (poco più del 7%) sono a conoscenza dell’attivazione o meno della figura dello psicologo di base nella propria regione". "Oltre il 60% dei rispondenti ha usufruito o sta usufruendo di un supporto psicologico. Sebbene il 15% di loro non abbia riscontrato alcun beneficio (o perché non ha avuto effetto il percorso o perché ancora agli inizi), è da notarsi che, in generale, i benefici riscontrati superano le aspettative - continua l'analisi - Il 29% ha trovato più facile comunicare con il proprio medico (mentre solo il 20% si aspettava un tale beneficio). Circa il 23% ha riscontrato migliori relazioni interpersonali (mentre le aspettative erano di quasi 16%). Il 37% è riuscito ad avere una maggiore consapevolezza e accettazione della propria patologia (le aspettative erano del 17%)". "All’incirca il 47% dei rispondenti ha riscontrato minore ansia, stress, depressione (le aspettative erano di quasi il 27%). Solo nella migliore gestione della terapia e delle visite, i benefici sono stati riscontrati da una percentuale di rispondenti più bassa rispetto a coloro che si aspettavano tale beneficio (14% contro 20%) - riporta la ricerca - Quest’ultimo dato trova conferma nel fatto che per l’86% dei rispondenti è di fondamentale importanza che il professionista che eroga il supporto psicologico sia anche esperto della patologia. Solo il 2% dei rispondenti ritiene questa esperienza del professionista non rilevante. Nell’indagine si è rivelato, inoltre, importante anche il ruolo di chi suggerisce il percorso di psicoterapia. A circa 6 intervistati su 10 è stato suggerito, durante il percorso terapeutico, un supporto psicologico (quasi 58%). Il suggerimento, in oltre la metà dei casi, viene dallo specialista (quasi 54%). Altre figure importanti sono il medico di base (11%), i familiari (10%) e gli amici (circa 7%). Circa 7 persone su 100 cercano informazioni su internet (7%) e quasi 8 su 100 decidono di chiedere un supporto psicologico autonomamente (poco meno dell’8%). Solo 3 persone su 100 hanno trovato un suggerimento di supporto psicologico tra i canali associativi. Numeri che confermano l'importanza della collaborazione tra l’Associazione italiana malattia Alzheimer (Aima Firenze) e Tè-Co (www.teco-spaziosicuro.it) il servizio di supporto psicologico on line di Helaglobe specializzato, grazie ad un team di terapeuti esperti, in malattie croniche, demenze e Alzheimer. "Lavoriamo da 30 anni per le persone con Alzheimer e per i loro familiari e caregiver – afferma Manlio Matera, presidente di Aima Firenze – e per noi quello dell’accoglienza è un valore fondamentale. Spesso per le persone non è facile conciliare i tempi di vita con i servizi che l’associazione può mettere a disposizione. Per questo, avere un servizio di supporto psicologico da remoto è per noi molto importante, purché chi conduce gli incontri sia adeguatamente preparato su questa patologia. E tutti gli esperti che collaborano al progetto Tè-Co di Helaglobe hanno questo tipo di formazione e questa capacità". La prima seduta su Tè-Co è gratuita per permettere al paziente o al caregiver di conoscere lo psicoterapeuta e capire se si tratta del percorso giusto. Si tratta di terapie limitate nel tempo. Nel primo incontro vengono fornite tutte le indicazioni sul percorso terapeutico e non c’è nessun obbligo nel proseguire. La durata di ogni seduta è di 50 minuti. Gli incontri successivi al primo hanno un costo di 45 euro e sono totalmente detraibili. Le sedute si svolgono comodamente da casa collegandosi on line, anche da smartphone, e non richiedono l'installazione di particolari applicazioni. Ma su Tè-Co non ci sono solo terapisti esperti di Alzheimer. Anche per chi soffre di problematiche legate ad altre malattie come diabete, endometriosi, fibromialgia e obesità ci sono specialisti e psicoterapeuti preparati con cui fare una prima seduta e valutare una terapia, perché Tè-Co è in grado di attivare il supporto necessario a seconda della patologia di cui soffre il paziente e che il caregiver deve gestire.