Ilaria Salis, l'Ungheria non molla: "Autorità competenti chiedano deroga a immunità"

Dopo l'elezione al Parlamento europeo di Ilaria Salis, l'Ungheria vorrebbe la deroga all'immunità per l'insegnante detenuta da oltre un anno a Budapest, dove è sotto processo. La donna è accusata di aver aggredito alcuni partecipanti di una manifestazione neonazista a Budapest dell'11 febbraio 2023, i reati al centro del procedimento prevedono una condanna fino a 24 anni di carcere. "L'immunità consiste di due parti, l'immunità e l'inviolabilità. L'inviolabilità significa che il procedimento può continuare quando e se la persona o non ha l'immunità o è stata sospesa", ha dichiarato Gergely Gulyas, sottosegretario alla presidenza del Consiglio ungherese, parlando del caso di Ilaria Salis, eletta al Parlamento europeo. "Quindi - ha proseguito Gulyas, secondo quanto riferisce su X il portavoce del governo Zoltan Kovacs - le autorità ungheresi competenti dovrebbero chiedere al Parlamento europeo la deroga all'immunità".  "E se la larga maggioranza dei parlamentari non considerano gli abusi fisici accettabili e non vogliono permettere che questi gravi crimini restino impuniti, alla dovrà derogare all'immunità e permettere che il procedimento legale continui durante il mandato della parlamentare", ha aggiunto Gulyas. "In caso contrario, questo potrà continuare una volta finito il mandato", ha concluso.  "Deve essere liberata subito. Non aspetteremo la proclamazione degli eletti", l'appello di Angelo Bonelli, leader di Avs con Nicola Fratoianni, subito dopo i risultati delle elezioni europee. "Appena ci sarà la proclamazione verrà informata l'autorità ungherese", ha detto nei giorni scorsi Antonio Tajani, ministro degli Esteri. Nelle stesse ore, dal Viminale hanno fatto sapere che a nessun organo del governo, men che meno alla Farnesina, compete alcun provvedimento riguardo alla proclamazione degli eletti al Parlamento europeo.