"Non vogliamo un commercio globale frammentato, polarizzato e guidato unilateralmente. Non vogliamo che le catene globali del valore siano bloccate da un protezionismo miope. Non vogliamo che gli investimenti esteri continuino a diminuire. Non vogliamo che i benefici dell'innovazione siano messi a repentaglio da approcci di tipo nazionalistico". A dirlo è stata Emma Marcegaglia, B7 Chair in occasione dei lavori del Vertice B7 di Confindustria alla Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, a cui ha portato il proprio saluto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Non vogliamo coercizione economica - ha affermato Marcegaglia- , né economie sovvenzionate che minano la concorrenza leale. Il commercio e gli investimenti non possono essere usati come armi. Sono – e devono essere utilizzati – come motori di una crescita equa e sostenibile". "La posta in gioco è troppo alta per le imprese - ha proseguito - , per le nostre società e per le generazioni future. I costi di un mondo senza un Wto pienamente funzionante ricadrebbero su tutti noi: sulle economie avanzate, ma prima di tutto e soprattutto su quelle in via di sviluppo. Abbiamo concepito questa conferenza - ha aggiunto - con una triplice prospettiva che parte da: le 'regole' per una parità di condizioni; passando per i 'flussi' che rendono possibili gli scambi di beni in tutto il mondo, fino agli 'obiettivi' da perseguire per una maggiore inclusività".