“La ricerca ‘Beyond Visual Attention, Quando la comunicazione fa gol’ ci porta all'attenzione il valore del calcio nella vita degli italiani: circa 34 milioni di italiani seguono il calcio, che equivale al 69% della popolazione maggiorenne. È un dato estremamente elevato, molto impattante e trasversale alle fasce d'età. Tutte le generazioni seguono il calcio, ma ognuna di esse ha dei mezzi di fruizione peculiari: la televisione, ad esempio, fa da padrona con l'82% delle persone che la utilizzano come mezzo per seguire il calcio, ma abbiamo una larga fetta di popolazione che segue il calcio anche alla radio, legge sui giornali e lo segue attraverso i social media”. E’ quanto dichiarato da Stefano Cervini, chief Intelligence and Data analytics officer di Omnicom Media Group, a margine della conferenza stampa organizzata da Omnicom Media Group (Omg) e Lega Serie A presso la sede milanese della massima categoria calcistica italiana, per il lancio del primo studio che misura l’attenzione agli stimoli pubblicitari inseriti nel mondo del calcio. L’indagine è parte del più ampio progetto Beyond Visual Attention di Omg, il primo studio in Europa che ha integrato machine learning, AI e neuroscienze per misurare l’attenzione agli stimoli pubblicitari. “Abbiamo scoperto un aspetto molto interessante: la partita va oltre i 90 classici canonici minuti, perché c'è un prima, un durante e un dopo e soprattutto non si esaurisce nella sola visione in televisione in quanto è emerso che viene utilizzato molto anche lo smartphone, i social media e app, radio, post, podcast che completano la costellazione del mondo calcio - spiega Cervini - È un contenuto estremamente forte, il contenuto più seguito che massimizza l'attenzione sul target elettivo del calcio”. Condotta su un campione di 4.000 italiani maggiorenni da Annalect, la divisione intelligence e data analytics di Omnicom Media Group, la ricerca rileva che i media di fruizione sono diversi a seconda della generazione: giornali e riviste cartacee sono utilizzati soprattutto dai Boomers, mentre la GenZ usa Twitch, Instagram e Tik Tok per alimentare la propria passione. I media trasversali alle generazioni sono YouTube, la radio, i siti web e i siti di giornali. Tra tutti i mezzi continua ad avere un peso specifico importante la TV dove la fruizione di contenuti calcistici è dell’82%, usata per condividere la passione con familiari e amici. Seguono i social media che raccolgono il 61% del pubblico interessato al calcio. “E’ importante ricordare che il calcio ha una ricaduta importante anche sul piano del marketing: il ricordo pubblicitario spontaneo dei brand che utilizzano il calcio come contenuto per veicolare il loro messaggio arriva ad essere il 48% più elevato rispetto a un brand che utilizza contenuti classici della televisione”, conclude. Dall’indagine emerge anche che il 66% di chi segue il calcio cerca di essere davanti allo schermo al momento della diretta, il 47% usa lo smartphone prima della partita per cercare info e aggiornamenti su siti e app e il 51% lo usa durante l’intervallo per controllare gli aggiornamenti su altre partite (30%) o per controllare i social media (20%). Il 44% fruisce della TV dopo la partita per cercare altri contenuti calcistici, come programmi di approfondimento o altre partite. Lo studio riguarda anche la misurazione dell’attenzione visiva direttamente nelle case degli italiani, durante la fruizione della partita e dei contenuti extra pre e post evento, grazie alla tecnologia messa a punto da Ipsos: il tempo di attenzione visiva dell’intero evento (compresi contenuti pre e post-partita) è del 62%, quota che sale al 66% se si isolano solo il primo e secondo tempo della partita. L’attenzione degli highlights tocca il 71% e quella della pubblicità tabellare pre e post-partita è intorno al 39%.