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La recente esperienza lavorativa ha visto un'accelerazione delle forme di lavoro ibrido. Si è resa necessaria una revisione dei modelli organizzativi che coinvolgono in modo diretto sia l'operato dei responsabili, chiamati a tirare fuori dal cilindro nuovi strumenti di leadership, sia quella dei collaboratori, che all'improvviso si sono trovati a lavorare con nuovi strumenti e nuove procedure. Le sfide di questa nuova condizione lavorativa sono più d'una: dalla necessità di sviluppare nuove competenze alla difficoltà di adottare gli strumenti necessari a garantire non solo la performance ma anche il "wellbeing" e il coinvolgimento delle risorse. Quali sono le principali criticità per teamleader e collaboratori e quali le soluzioni adottate e adottabili? In che modo le aziende possono aiutare dipendenti e collaboratori a fronteggiare al meglio questa nuova dimensione e quali nuovi equilibri ne sono emersi?
Programma
Conduce:
■ Renato Geremicca, Founder – GereBros
Saluti di Apertura:
■ Alessandro Braga, CDO – Talent Garden
Intervengono (h. 10.35-11.20):
■ Graziano Marcuccio, Chief HR Officer – Industrie De Nora
■ Michele Mariella, Chief Information Officer – Maire Tecnimont / Coordinatore Working Group Cybersecurity – Assolombarda
■ Matteo Melchiorri, Chief Human Capital Officer – Fastweb
■ Raffaele Mizzau, HR Director - Group Head Office & Global Business Lines – Assicurazioni Generali
Intervengono (11.20-12.00):
■ Enrico Carzaniga, Sales Solution Specialist – FAR Networks
■ Igor Macori, Modern Work Solution Architect – FAR Networks / CEO – Green Team
■ Luba Manolova, Director, Business Group Lead Microsoft 365 Modern Work & Cybersecurity – Microsoft
■ Giulio Nadalutti, Senior Account Manager Video Collaboration – Logitech Italia
Pd, Letta: "Mai con Fdi, basta con cose strampalate"
(Adnkronos) - "Noi con Fdi non abbiamo nulla a che fare e mai avremo nulla a che fare, mai nessuna forma di alleanza di nessun tipo. Lo dico perché ogni tanto sui giornali leggo cose strampalate e non voglio ci siano dubbi". Così il segretario del Pd Enrico Letta, con Nicola Fratoianni a un'iniziativa elettorale a Sesto San Giovanni con il candidato sindaco Michele Foggetta. "Noi l'anno prossimo faremo una coalizione insieme per battere le destre, vinceremo e daremo all'Italia un governo democratico e progressista per un'Italia moderna e inclusiva, quella in cui vogliamo vivere domani". "Noi sappiamo benissimo cosa vorrebbe dire se noi non fossimo in grado di costruire una coalizione larga e vincente: l'alternativa non sarebbe Draghi, no. Sarebbe il primo vero governo della destra guidato da Salvini o Meloni. Il che renderebbe il nostro Paese un'eccezione in Europa" ha detto il segretario Pd. "Noi sappiamo che l'alternativa" alle politiche "sarà tra noi e le destre. E per essere vincenti dobbiamo essere uniti, coesi e credibili nei rapporti tra di noi: mai più grandi coalizioni in cui lotte interne hanno distrutto la sinistra e il centrosinistra del passato, mai più" ha scandito il leader dem, che ha aggiunto: "Crediamo nella nostra coalizione larga di centrosinistra e crediamo in una coalizione in cui si fanno le primarie e se il nostro candidato perde, il minuto dopo il candidato che ha vinto diventa il nostro candidato come nel caso di Michele". DDL ZAN E CITTADINANZA - Poi sul ddl Zan: "Io non ne posso più di sentire, ogni volta che noi facciamo un atto per rilanciare il ddl Zan, il solito ritornello 'ma occupatevi di lavoro': diritti civili e sociali vanno insieme, sono il cuore del Paese che noi amiamo, un Paese che deve avanzare sui diritti civili" ha rimarcato Letta. "Altro tema è approvare entro la fine della legislatura la legge sulla cittadinanza, una legge che dia risposte a quei tanti italiani - perché sono italiani - a cui va data una risposta inclusiva e forte. E tutto questo non è in alternativa a batterci per diritti sociali, per il lavoro, i giovani, le donne".
(Adnkronos) - L’errore giudiziario il tema scelto quest’anno e nel corso dell'iniziativa Federpol ha festeggiato il riconoscimento pubblico del tesserino professionale. Un obiettivo importante che certifica la professionalità e la competenza degli investigatori privati. Il congresso è stata anche l’occasione per fare il punto sulle nuove esigenze formative della categoria rivolta all’innovazione delle norme e degli strumenti a disposizione.
Bertolatti (Yves Rocher Italia): "Puntiamo a fare meglio del 2019"
(Adnkronos) - Yves Rocher Italia cresce e punta, per il 2022, a chiudere sopra i livelli del 2019 . "Abbiamo vissuto dal 2008 al 2020 una crescita consecutiva e costante a doppia cifra - dice all'AdnKronos Carlo Bertolatti, general manager di Yves Rocher Italia - che ci ha portato a chiudere il 2021 con un fatturato di 230 milioni di euro, in linea con i risultati 2020 (dove eravamo cresciuti dell 11% mentre il mercato ha chiuso a -12%). Il peso dei nostri canali è diviso tra 80% social selling e 20% retail". Il 2022 pur essendo "un anno molto complesso" per il Covid "e con l’inflazione iniziata a fine 2021 che sta accelerando con il conflitto Russia-Ucraina, desideriamo comunque chiudere sicuramente sopra i livelli del 2019". Tra gli obiettivi che si è dato Bertolatti, oltre al voler riconfermare il posizionamento di Yves Rocher come marca cosmetica in Italia, c'è quello di continuare a recuperare il fatturato perso nel retail nei confronti del 2019 "e in questo senso le cose vanno meglio di quanto avevamo previsto a fine 2021" spiega. Per il social selling invece, "vogliamo mantenere il nostro fatturato". Il marchio, presente in Italia dal 1984 con un doppio canale distributivo (i punti vendita monomarca e il canale social selling) oggi conta 112 negozi monomarca, circa 300 dipendenti dedicati ai negozi, e insieme alla rete vendita social selling vende oltre 33 milioni di prodotti su tutto il territorio nazionale. "Ad oggi sono 72 i negozi che seguono il modello retail dell'Atelier Lab' - spiega Bertolatti - un concept avente l’obiettivo principale di rendere l’esperienza d’acquisto dei clienti sempre più personalizzata, moderna e dinamica. Stiamo poi sempre di più modernizzandolo il canale del social selling, evoluzione della vendita diretta, cercando di cavalcare i trend digitali che garantiscono oggi un contatto più immediato e capillare". Da quando nell'aprile scorso Yves Rocher è diventato 'società benefit' sono state intraprese diverse iniziative significative, e il brand intende perseguire degli obiettivi concreti sul lungo periodo in tema sostenibilità. "Agiamo su diversi fronti per riuscire a portare avanti i valori di mister Yves Rocher di 'Restituire alla natura ciò che ci ha donato' - sottolinea Bertolatti -. I nostri 20 Laboratori ospitano 200 esperti ricercatori che quotidianamente si impegnano per migliorare naturalità ed efficacia delle formule, cercando di trarre sempre il meglio dalla Natura per la nostra pelle, senza però sfruttare le risorse naturali". A La Gacilly, cuore e paese natale della marca, ci sono anche i botanici, coltivatori, oltre che formulatori e produttori. "L’unione di questi team di esperti - evidenzia Bertolatti - ha dato origine a prodotti e formule con 100% principi attivi vegetali e oltre 600 formule vegane, siamo stati in grado di eliminare 300 ingredienti in più rispetto ai 1.300 vietati dalla normativa europea e ci stiamo impegnando anche sul fronte dell’approvvigionamento responsabile ed etico di tutte le nostre filiere". Già La Gacilly, puntualizza Bertolatti "con le sue 9 piante emblematiche, è membro Uebt (Union For Ethical Bio Trade) e l’obiettivo è quello di riuscire a certificare anche tutte le 250 filiere nel mondo". Un altro aspetto fondamentale come marca riguarda l’innovazione in termini di packaging. "Da una parte - osserva Bertolatti - lavoriamo per cercare di ottimizzare l’impiego di carta e di eliminare completamente l’utilizzo della plastica e ci sono alcuni dei nostri packaging, quelli dei prodotti solidi, con 0% plastica. I nostri flaconi sono realizzati in 100% plastica riciclata e riciclabile già da ottobre 2020 e i nostri pack sono ideati secondo la logica dell’innovazione frugale, pensati per essere ridotti all’essenziale". Diventare Società Benefit ha comportato anche un cambio di denominazione sociale e di statuto. "Questo - ricorda Bertolatti - ha permesso di affiancare agli obiettivi di business, in modo chiaro ed evidente, anche degli obiettivi e finalità di beneficio comune con l’intento di seguire quella che è la missione del Gruppo Rocher di 'riconnettere le persone alla natura". Il prossimo step è quello dell’intero Gruppo, che ha l’obiettivo di diventare B Corp entro il 2025. Tra i progetti sicuramente più pioneristici e visionari c'è Plant For Life, avviato nel 2007. "Questa iniziativa - rimarca - ha permesso di piantare 100 milioni di alberi dalla sua nascita fino al 2020, ed oggi l’iniziativa si muove verso un altro ambizioso traguardo, quello di 135 milioni di alberi entro il 2025. Un’iniziativa che ci sta fortemente a cuore e che siamo riusciti a portare anche in Italia, piantando in un anno oltre 24.000 alberi in 5 delle nostre regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Lazio). Nel beauty da molti anni l’attenzione si è spostata su prodotti naturali e bio ma per Yves Roches è sempre stata una priorità. "È sempre più evidente - afferma Bertolatti - come la clientela è sempre più esigente e selettiva, non cerca prodotti solo di qualità, ma anche prodotti sostenibili. Quando la marca è stata fondata nel 1959, nessuno parlava o avrebbe mai parlato di sviluppo sostenibile, tuttavia mister Yves Rocher è sempre stato convinto che la sostenibilità sarebbe stata alla base del suo progetto imprenditoriale. Oggi, oltre 60 anni dopo, siamo rimasti fedeli alle convinzioni iniziali e questi temi sono completamente integrati nel Dna della marca, rispondendo anche alle attuali esigenze dei consumatori, sempre più impegnati e attenti alla causa ambientale". Diverse le sfide future per il brand. "Alla base di tutto, come marca - chiosa Bertolatti - il lavoro si focalizzerà sull’innovazione prodotti, sul continuo miglioramento delle performance dei prodotti in termini sicurezza ed efficacia delle formule, e sulle percentuali di naturalità, su tutte le categorie merceologiche, ma in particolare su quelle di skincare e haircare che rappresentano al meglio l’innovazione ed expertise botanica della marca". A livello di filiale italiana, "ci stiamo focalizzando sempre più sulla costante innovazione da apportare alla nostra struttura di vendita multicanale - conclude il general manager di Yves Rocher Italia - caratterizzata dalla presenza di retail (negozi monomarca) e social selling. Obiettivo: far crescere di pari passo entrambi i canali. Tecnologia, omnicanalità e coerenza sono le parole che caratterizzano il nostro 2022".
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