Sinner, caso doping chiuso: Wada non fa ricorso

Jannik Sinner definitivamente prosciolto nel caso doping che lo ha coinvolto. La Wada, l’agenzia mondiale antidoping, non ha presentato ricorso contro la sentenza che ha giudicato innocente il tennista azzurro. In questo momento, scrive il Tas nella tarda mattinata di oggi rispondendo ad una richiesta dell’Adnkronos, “il Tribunale non ha registrato un appello della Wada in relazione al caso” di Sinner. L'azzurro è risultato positivo al clostebol, uno steroide anabolizzante, in due controlli effettuati a marzo 2024. Nelle urine del numero 1 del mondo è stata rinvenuta una quantità minima della sostanza proibita. Sinner ha dimostrato che la positività è stata provocata da una contaminazione. Il fisioterapista ha utilizzato uno spray contenente clostebol per curare un proprio dito e poi ha trattato l’atleta senza indossare guanti. Un panel formato da 3 esperti ha accolto la tesi difensiva e un tribunale indipendente ha giudicato Sinner innocente. Il verdetto è stato resto noto a metà agosto: Sinner non ha mai interrotto di fatto la propria stagione agonistica e ha potuto partecipare agli US Open, vinti domenica con il successo in finale contro Taylor Fritz. “Sono stati mesi difficili”, ha detto e ripetuto il 23enne altoatesino, che per settinane è sceso in campo con la spada di Damocle di una possibile squalifica. L’assenza di un ricorso della Wada al Tribunale arbitrale dello Sport (Tas) contro l’assoluzione fa calare il sipario definitivo sul caso: Sinner può concentrarsi sulla fase finale della stagione con gli ultimi torni tra Cina e Europa, la Coppa Davis e le Atp Finals di Torino.