Salgono a 412 i casi di Dengue confermati in Italia dal 1 gennaio al 10 settembre 2024, di cui 410 associati a viaggi all'estero e 2 autoctoni. Lo riporta l'Istituto superiore di sanità, nell'ultimo bollettino del sistema di sorveglianza nazionale sulle arbovirosi. I due casi autoctoni sono stati registrati in provincia di Reggio Emilia e di Brescia. Prima del caso comunicato ieri dall'Ats di Brescia, relativo a una persona residente a Ospitaletto che per motivi di lavoro aveva frequentato anche Gussago e Monticelli (le attività di disinfestazione sono state predisposte in tutti e 3 i Comuni), il 22 agosto scorso l'Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia aveva infatti informato che "è stato diagnostico nel Comune di Albinea il primo caso di Dengue autoctona, in una persona che non è rientrata da un viaggio all'estero". Per entrambi i contagiati sono state riferite "buone condizioni di salute". I 412 casi di Dengue registrati in Italia quest'anno (+88 rispetto ai 324 riportati nel precedente bollettino aggiornato al 5 agosto) sono stati diagnosticati in persone di età mediana 40 anni, in lieve maggioranza donne (52%). Zero i decessi, emerge dal report. Le 3 regioni più colpite sono la Lombardia (78 casi importati più 1 autoctono), il Veneto (71 casi importati) e il Lazio (68 casi importati), seguite da Emilia Romagna (48 casi importati e 1 autoctono), Piemonte (38 casi importati) e Toscana (34 casi importati). I casi importati arrivano soprattutto dal Brasile. Dal 1 gennaio al 10 settembre sono stati notificati anche 6 casi confermati di Zika virus (tutti associati a viaggio all'estero, età mediana 49 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso), 12 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all'estero, età mediana 49 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso), 42 casi confermati di infezione neuro-invasiva - Tbe (40 casi autoctoni e 2 associati a viaggio all'estero, età mediana 54 anni, 69% di sesso maschile e nessun decesso) e 64 casi confermati di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 53 anni, 67% di sesso maschile e nessun decesso).