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(Adnkronos) - Si lavora ad un'intesa, ad un accordo, ma di rinviare lo sblocco delle gare per le concessioni balneari -che dovrebbero diventare realtà a partire dal 2024- non se ne parla. Lo spiegano fonti di governo all'Adnkronos, a stretto giro dall'incontro tra Matteo Salvini e il premier Mario Draghi, oggi a Palazzo Chigi. Dell'impasse in cui verte il ddl concorrenza, 'spiaggiato' per il nodo balneari, in realtà il leader della Lega non ne avrebbe parlato direttamente con il presidente del Consiglio, ma si sarebbe intrattenuto con il segretario alla presidenza Roberto Garofoli, che sta cercando di sbrogliare la matassa, non semplice, dei balneari. Il compromesso al quale si lavora in queste ore prevedrebbe una deroga tecnica ad hoc per quei casi specifici in cui non è possibile andare a gara. Ma si tratterebbe di una manciata di Comuni, poche le eccezioni ammesse. E anche la cosiddetta mappatura delle concessioni, spiegano le stesse fonti, "non può essere considerata la condizione sine qua non per mandarle a gara: si va nel 2024. Punto". Mentre nell'intesa alla quale si lavora verrebbero rafforzati gli indennizzi per gli attuali titolari degli stabilimenti. "Come lo abbiamo trovato sul catasto", anche sulla riforma della concorrenza "conto che si arrivi ad un accordo", ha detto il leader della Lega lasciando Palazzo Chigi. Dove, sui termini del compromesso, il segretario di via Bellerio avrebbe chiesto dei tempi supplementari per confrontarsi con gli alleati della coalizione di centrodestra. Ma per Salvini, ha tenuto a rimarcare, "è importante che sia previsto un congruo indennizzo in riconoscimento del valore dell'azienda in caso di mancato rinnovo" -punto al quale si lavora- se poi "le gare partiranno nel 2024 o nel 2025 questo lo vedranno i tecnici". Su questo secondo aspetto tuttavia Palazzo Chigi non ammette rinvii, in linea -elemento non secondario- con quanto sentenziato per giunta dal Consiglio di Stato. Il nodo balneari in queste ore tiene di fatto ferma la riforma della concorrenza, necessaria sulla strada del Pnrr e dunque decisiva per 'sbloccare' la nuova tranche del Next Generation Eu che il nostro Paese attende da Bruxelles. Obiettivo del governo resta l'avvio della discussione in Aula del Senato già in settimana. Anche perché, secondo fonti di governo, la partita sarebbe legata a doppio filo con la legge delega sul fisco, che rischia di restare ferma al palo per un 'fallo di reazione': dopo aver raggiunto l'intesa sul catasto col centrodestra per mesi sulle barricate, Palazzo Chigi confida ora in un atto di responsabilità, vale a dire nessuna sorpresa sulla concorrenza o 'furbizia' per sfilare dal testo o annacquare uno dei capitoli più annosi, quello, appunto, che ha introdotto -dopo anni di braccio di ferro- lo sblocco delle gare per le concessioni balneari a partire dal 2024, con alcuni meccanismi di premialità per i precedenti titolari e il famoso freno al 'caro-ombrelloni'. Lo stallo sulla concorrenza, in sintesi, potrebbe condurre con sé un rallentamento della riforma del fisco. Anche perché avrebbe fatto storcere il naso, e non poco, al premier Mario Draghi -riportano le stesse fonti- infastidito, al suo rientro da Washington, per la situazione di stand-by in cui verte una riforma decisiva per le sorti del Pnrr. Per ottenere le tranche con cui finanziare i progetti che abitano il Recovery fund bisogna infatti aver fatto i compiti a casa e nei tempi previsti da Bruxelles. Insomma, rinvii e ritardi non sono ammessi.
(Adnkronos) - La gran parte dei dirigenti italiani apprezza la riforma del catasto, trova giusta la rivalutazione degli immobili e l’emersione di quelli sconosciuti al fisco, anche se teme che senza opportuni correttivi possa portare ad un aumento indiscriminato della tassazione. Queste sono alcune delle principali posizioni che emergono dal sondaggio realizzato da AstraRicerche per Manageritalia, su un campione significativo di quasi 1.000 manager e professionisti del terziario in tutta Italia, sugli oltre 38.000 associati, che si propone di misurare la conoscenza e l’apprezzamento della riforma fiscale da parte dei dirigenti d’azienda. Così il 75 % dei manager intervistati giudica positivamente l’impegno del Governo di riaggiornare il valore degli immobili con la riforma del catasto, che considera uno degli strumenti principali per recuperare tributi senza appesantire il carico fiscale sul ceto medio che, nella situazione attuale, è il più penalizzato. Oltre alla riforma del catasto, i manager intervistati considerano prioritarie la lotta all’evasione, la semplificazione della normativa tributaria e il bilanciamento del carico fiscale tra lavoratori autonomi e dipendenti, troppo favorevole ai primi. A maggior ragione la flat tax del 15%, oggi riproposta, viene giudicata iniqua dal 73% degli intervistati (condivide il giudizio negativo anche il 65% dei professionisti associati oggetto del sondaggio), mentre oltre il 90% degli intervistati concorda nel ritenere la riforma del fisco un’occasione unica per contribuire, al di là della contingenza del Pnrr, ad un rilancio strutturale dell’economia del paese. Inoltre, per la gran parte degli intervistati non si può prescindere dall’abbattimento del cuneo fiscale, che drena risorse ad aziende e lavoratori senza risolversi in una restituzione di servizi di pari valore da parte dello Stato. La formula progressiva delle aliquote, che aumentano al crescere del reddito, è considerata il migliore dei sistemi applicabili ai redditi da lavoro, la cui pressione dovrebbe essere però mitigata da un innalzamento della tassazione sulle rendite c.d. improduttive (immobiliari, finanziarie, etc.). Il presidente di Manageritalia Mario Mantovani ha commentato l’esito del sondaggio sui propri associati: “I manager italiani con grande senso di responsabilità si dimostrano ancora una volta disponibili a contribuire con risorse proprie alla fiscalità del Paese, ma chiedono che le riforme del fisco siano strutturali e universali, orientate al miglioramento duraturo dei conti pubblici e non utilizzate per inseguire gli interessi particolari di singole categorie”, ha concluso.
(Adnkronos) - L’Oasi Naturalistica Martesana si espande: l’area naturalistica di 30 ettari tra i Comuni di Melzo e Pozzuolo Martesana si arricchisce di due nuovi stagni naturalistico-didattici, per un’estensione complessiva di 270 mq e di una Città degli Insetti. Entrambe le opere sono state rese possibili grazie alla partecipazione di Dhl Global Forwarding, la società del Gruppo Deutsche Post Dhl specializzata nel trasporto merci di grandi dimensioni su scala globale. Sabato 14 maggio si è tenuta l’inaugurazione delle nuove strutture. Negli stagni sono già state messe a dimora varie specie di piante acquatiche (menta acquatica, ranuncolo strisciante, giaggiolo acquatico, campanellino palustre, ecc...), in attesa che si popolino in modo spontaneo di fauna autoctona anfibia (rane, rospi, tritoni). La Città degli insetti invece permetterà agli insetti impollinatori (api solitarie) di riprodursi, a beneficio della biodiversità di tutta l’area. Stagni e città degli insetti arricchiscono inoltre la funzione didattica dell’Oasi, espletata dai volontari del Wwf mediante visite guidate con la popolazione e le scuole. "Le attività green occupano un posto importante nel piano strategico di Dhl Global Forwarding - osserva Mario Zini, amministratore delegato di Dhl Global Forwarding Italia - Tra le iniziative avviate e in corso siamo felici di includere la partnership con l’Associazione Wwf Le Foppe e Vimercatese per arrivare il prima possibile a una completa riqualificazione dell’area".