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(Adnkronos) - La prima giornata di lavori della Convention Satec 2022 si è conclusa ieri sera con la cerimonia di premiazione del XXXI Premio Pionieri della Nautica, presentata a Lucca nella cornice di Villa Bernardini da Simone Spetia, giornalista di Radio 24. Il Premio Pionieri della Nautica istituito da Confindustria Nautica nel 1988, che gode dal 2007 del patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico, è un riconoscimento all’impegno, serietà e capacità di uomini, imprenditori, manager, maestranze, operatori e giornalisti che con passione hanno continuato e continuano a credere in questo comparto, contribuendo alla sua crescita e affermazione sui mercati internazionali. I Presidenti di Giuria, Contrammiraglio Gaetano Angora, Comandante della Direzione Marittima della Capitaneria di Porto di Livorno, e Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica, hanno consegnato il riconoscimento quale Pioniere della Nautica per la categoria manager a Francesco Guidetti, fondatore e Presidente di Next Yacht Group, la cui forte passione ha contribuito a scrivere la storia dell’industria della nautica da diporto italiana. Per la categoria maestranze, hanno ricevuto il riconoscimento di Pioniere della Nautica ex aequo Bruno Lotti, Pietro Ranieri e Gian Paolo Vertua che, in oltre quarant’anni di attività professionale, hanno contribuito al successo e alla crescita delle proprie aziende di appartenenza. Per la categoria progettisti e designer, è stato insignito del riconoscimento Achille Fortunato, inventore di tecnologia nautica, designer e imprenditore lungimirante, fondatore del cantiere Eolo Marine. A Gennaro Coretti è stato riconosciuto il premio per la categoria giornalisti italiani, grazie alla sua carriera di affermato scrittore e giornalista. Il Premio per la categoria giornalisti esteri è andato a Franck Van Espen, direttore della rivista Yachts France - punto di riferimento nel mondo della nautica. L’edizione 2022 ha visto l’assegnazione di un Premio Speciale ad Andrea Gasparri, la cui grande passione per il mare e la nautica lo ha accompagnato in tutta la sua carriera professionale prima in Confindustria Nautica e presso la federazione mondiale della nautica ICOMIA e poi attraverso i numerosi incarichi manageriali nelle più importanti Business School internazionali e nei loro Advisory Board. A Piero Cesana è andato il Premio Speciale alla Carriera per i suoi oltre 50 anni di attività nella nautica ed oltre 40 nella distribuzione di imbarcazioni di prestigiosi marchi internazionali.
(Adnkronos) - Un quantitativo di acciaio pari al peso di 800 Tour Eiffel, per un valore economico di 1 miliardo di euro di materia recuperata: è quanto si è risparmiato in Italia dal 2000 ad oggi grazie al riciclo degli imballaggi in acciaio, quali ad esempio barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure. Un risultato possibile grazie all’impegno di tutta la filiera, a partire dai cittadini: nel 2021 la raccolta pro capite di imballaggi in acciaio è cresciuta ulteriormente raggiungendo quota 4,4 kg per abitante, con un aumento del +9,7% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati presentati a Roma in occasione dell’assemblea annuale di Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio parte del Sistema Conai, che celebra quest’anno i 25 anni di attività, e sono contenuti nel Green Economy Report 'Dall’acciaio all’acciaio: il contributo nella lotta al cambiamento climatico' elaborato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. “Siamo orgogliosi del percorso compiuto in questi 25 anni e dei risultati raggiunti: grazie al lavoro sinergico dell’intera filiera oggi l’Italia costituisce un’eccellenza a livello europeo - commenta Domenico Rinaldini, presidente di Ricrea - Complessivamente abbiamo avviato al riciclo 7,5 milioni di tonnellate di imballaggi. Già nel 2002 abbiamo superato l’obiettivo del 50% dell’immesso al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e il tasso di riciclo è cresciuto fino ad attestarsi negli ultimi anni su valori superiori al 70%, l’obiettivo da raggiungere nel 2025. Questi dati dimostrano che il nostro sistema ha reagito bene all’impatto della pandemia, assicurando anche in questi anni difficili il corretto avvio al riciclo degli imballaggi in acciaio provenienti dalla raccolta differenziata e creando valore: l’acciaio infatti è un materiale permanente, che si ricicla al 100% all'infinito”. Costituito nel 1997 il Consorzio Ricrea è un’organizzazione senza scopo di lucro, che ha l’obiettivo di favorire la raccolta, il riuso e l’avvio a riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio. Oggi Ricrea conta 317 consorziati e un vasto numero di operatori distribuiti sull’intero territorio nazionale. Ricrea promuove inoltre, attraverso l’Accordo Quadro Anci-Conai, la crescita della raccolta differenziata attivando convenzioni per regolare l’erogazione di un corrispettivo economico. Dal 2000 ad oggi ai Comuni Italiani sono stati riconosciuti corrispettivi per un importo complessivo di oltre 227 milioni di euro per il pagamento dei maggiori oneri per l’organizzazione della raccolta differenziata. Oggi sono attive 431 convenzioni per un totale di 6.033 Comuni coinvolti e 50.290.000 persone servite. Nell’ultimo anno è ulteriormente aumentata la quota pro-capite di imballaggi in acciaio raccolti, in media 4,4 Kg (+9,7% rispetto al 2020). Nel 2021 in Italia sono state avviate al riciclo 390.000 tonnellate di imballaggi in acciaio, sufficienti per realizzare circa 3.900 km di binari ferroviari. I 7,5 milioni di tonnellate di imballaggi in acciaio avviati al riciclo in Italia dal 2000 ad oggi hanno consentito di ottenere un risparmio di 8 milioni di tonnellate di materiale primario, generando benefici economici per 1 miliardo di euro di materia recuperata e 386 milioni di euro di CO2 evitata. L’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio in acciaio e la rigenerazione di fusti e cisternette a livello nazionale ha consentito, tra il 2000 e il 2021, di evitare l’emissione in atmosfera di circa 12 milioni di tonnellate di CO2eq, pari alle emissioni generate da 7 milioni di autovetture con percorrenza media di 10.000 km, e ha permesso al nostro Paese di evitare il consumo di circa 50mila GWh di energia primaria, pari al consumo medio di energia di circa 13 milioni di famiglie italiane.