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(Adnkronos) - Il caso Gelmini sembra 'congelato', almeno per ora. Questa è l'impressione di tutti, dentro e fuori Forza Italia. O meglio, resta la distanza tra Silvio Berlusconi (che ha di nuovo la grana Ruby ter da affrontare) e la sua capo delegazione al governo Draghi, ma arrivare a parlare di 'rimozione' anche del ministro degli Affari regionali sembra un azzardo. In Transatlantico, a Montecitorio, girano tante voci, anche contraddittorie, come sempre capita nelle fasi più concitate della vita di Fi. C'è chi assicura che Gelmini è pronta a fare qualcosa al centro con chi ci sta, restando sempre nel perimetro del centrodestra. Per questo guarderebbe anche a Carlo Calenda e chi lavora per un terzo polo moderato. C'è chi giura che lei è corteggiata da 'Azione' e non solo e che della partita sarebbe l'ala filogovernativa forzista, ovvero Mara Carfagna e Renato Brunetta. Tutti e tre i ministri azzurri esprimono solidarietà al Cav per la nuova richiesta di condanna dei pm milanesi. Quanto ai movimenti al centro, sono solo boatos che nonostante le smentite ritornano ogni volta che si profila una spaccatura dentro Fi, ora sul caso Salini e sulla guerra in Ucraina, domani chissà. In realtà, raccontano, da qui al 2023, passerà tanta acqua sotto i ponti, ed è prematuro fare scenari o prevedere scissioni. Allo stato, raccontano autorevoli fonti azzurre, Gelmini non ha nessuna intenzione di lasciare Fi e continuerà a fare la sua battaglia all'interno. Si tratta, però, di capire se è tentata ad alzare la posta o tutto si risolverà in un nulla di fatto. E' vero che il futuro è molto incerto per Fi, come per tutti, soprattutto se, come sembra, dovesse restare in vigore l'attuale sistema elettorale. La paura di non essere ricandidati fa 90, considerato anche il taglio dei parlamentari, perché la coperta, mai come questa volta, è corta, dice un big azzurro. Da qui i rumors che chi non si riconosce nella linea di Arcore ha poche possibilità di essere riconfermato. A cominciare proprio dalla Gelmini. La verità, come sempre capita in questi casi, è in mezzo. Di certo Gelmini sarebbe rimasta molto male della sostituzione di Massimiliano Salini alla guida del coordinamento regionale in Lombardia, è la vicenda potrebbe non finir qui. Per adesso l'intenzione del ministro degli Affari regionali è quella di far decantare la situazione e concentrarsi sull'attività di governo. Bisognerà aspettare, quindi, i prossimi giorni per capire se ci saranno ulteriori sviluppi.
(Adnkronos) - Un tavolo permanente di confronto di tutte le organizzazioni datoriali attive nella provincia di Cremona costituito con lo scopo di promuovere lo sviluppo del territorio. L'iniziativa, denominata 'ASSieme', si propone di valorizzare il metodo del dialogo e della concertazione tra le associazioni economiche per individuare soluzioni condivise fornendo un punto di sintesi per un confronto costruttivo ad ogni livello istituzionale del territorio. 'ASSieme' riunisce le realtà imprenditoriali di ogni settore economico della provincia: Confartigianato Imprese Crema, Confartigianato Imprese Cremona, Libera Associazione Artigiani, Cna Cremona, Confcommercio Cremona, Confesercenti della Lombardia Orientale, Sistema Impresa Asvicom Cremona, Coldiretti Cremona, Libera Associazione Agricoltori, Associazione Industriali Cremona, Api Industria Cremona e ConfCooperative Cremona, Ance Cremona. Il 17 maggio scorso, presso il Relais Convento a Persico Dosimo, si è svolta la seconda riunione di 'ASSieme' con l'obiettivo di dare l’avvio ufficiale al percorso di confronto tra associazioni. All'ordine del giorno importanti punti in discussione, tra cui il tema della rappresentanza associativa all'interno del comitato di gestione dell'Ats del Masterplan 3C. È stato individuato un rappresentante per ogni settore economico con la funzione di portavoce delle istanze dell'intera categoria. Il comparto industriale sarà rappresentato dal presidente dell'associazione Industriali di Cremona, Stefano Allegri, le associazioni dell'artigianato hanno deciso di convergere su Marcello Parma, presidente di Cna, il mondo del commercio ha individuato Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona, e le associazioni del settore agricolo hanno indicato il direttore di Coldiretti Cremona, Paola Bono, quale proprio rappresentante. I portavoce hanno ottenuto l'approvazione unanime e resteranno in carica almeno un anno condividendo una logica di turnazione. Il tavolo 'ASSieme' ha anche analizzato i principali ambiti operativi del Masterplan 3C individuando i seguenti 5 punti su cui le associazioni intendono prioritariamente concentrarsi: la creazione di un brand identitario per le eccellenze del territorio; il rafforzamento degli Its Meccanotronica, Cosmesi e Nuove tecnologie per il made in Italy; il potenziamento e rivalorizzazione Fiera Cremona; creazione circuito eventi per rafforzare riconoscibilità e attrattività del territorio; il completamento e rafforzamento della rete infrastrutturale. Le tematiche saranno poste all'attenzione della parte pubblica all'interno del comitato di gestione dell'Ats del MasterPlan 3C. L'obiettivo è giungere in tempi brevi ad un primo quadro operativo condiviso in grado di rilanciare l'economia provinciale. Non solo Masterplan 3C in agenda per 'ASSieme': le associazioni saranno presto chiamate ad affrontare molte altre questioni di interesse comune. All'orizzonte il rinnovo della governance del sistema camerale territoriale che vede la Camera di commercio di Cremona, di Mantova e di Pavia impegnate in un complesso iter di fusione tuttora in corso.
(Adnkronos) - Negli ultimi 20 anni persi 5 Km di costa naturale all'anno a causa della costruzione di nuove strutture artificiali. Si tratta, spiega Ispra, di una misura che equivale all'intero litorale di una località balneare come Fregene. L’artificializzazione è ancora più rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche. Sono i dati che emergono dall’aggiornamento della banca dati Linea di Costa Italiana 2020, presentato oggi da Ispra che analizza la fascia costiera italiana. Secondo i dati Ispra, la linea di costa italiana misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture artificiali a supporto della balneazione. Negli ultimi 20 anni, la costa artificializzata è aumentata complessivamente di oltre 100 km. Un discorso parallelo riguarda l'interfaccia tra le spiagge ed il territorio circostante. Nell'insieme, la linea di retrospiaggia misura circa 4.000 Km, di cui solo metà restano naturali, mentre oltre il 20% è completamente occupato da opere artificiali, come infrastrutture viarie, abitazioni, lidi, siti produttivi. L'incremento in questo caso è stato di oltre 200 Km negli ultimi 20 anni. Il restante 30% si caratterizza come 'urbano sparso', occupato quindi in maniera parziale e discontinua da opere antropiche.