(Adnkronos) - Saranno giudicati da un "tribunale internazionale" nella regione di Donetsk i combattenti ucraini che di recente si sono arresi ai russi uscendo dall'acciaieria Azovstal di Mariupol dopo un lungo assedio. Lo ha annunciato il leader della Repubblica separatista filo-russa di Donetsk, Denis Pushilin, all'agenzia Interfax. "Sono attualmente in fase di elaborazione i regolamenti del tribunale", ha aggiunto senza fornire ulteriori dettagli. Citando un'altra fonte, la stessa Interfax ha riferito che il processo dovrebbe iniziare a Mariupol, mentre le successive udienze potrebbero tenersi in altre parti della regione. Mosca ha intanto escluso uno scambio tra i militari ucraini catturati dopo la presa dell'impianto di Azovstal e il deputato oppositore ucraino filorusso Viktor Medvedchuk. "Abbiamo già detto che Medvedchuk è un cittadino ucraino, e non è un militare", ha sottolineato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. "Nel caso delle persone che si sono arrese all'Azovstal, stiamo parlando di militari e membri di formazioni nazionaliste, per cui si tratta di categorie completamente differenti e non si può praticamente parlare di scambi". Quanto alla possibilità di uno scambio con militari russi, Peskov si è limitato a dire che il prossimo passo sta alla parte ucraina: "Sono loro che, se necessario, parleranno".
(Adnkronos) - La guerra in Ucraina potrebbe eliminare i benefici del Pnrr? "No, perché è un progetto che per l'Italia deve essere un'occasione per il cambiamento. In gioco c'è la credibilità con la comunità internazionale e con i cittadini, con il popolo europeo. Se l'Italia perderà l'occasione per ridurre il gap strutturale che l'ha confinata a fanalino di coda in Europa, se non saprà usare fino all'ultimo euro, allora perderemo credibilità, e non potremo mai più andare in Europa a chiedere soldi se non li useremo". Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte, parlando all'evento "Pnrr: priorità e futuro dell'Italia" promosso da Aepi e Adnkronos.
(Adnkronos) - E' partita oggi la maratona di nuoto intorno all'Isola dell'Elba di Giorgio Riva, fondista lecchese che in 5 giorni prevede di coprire il periplo dell'isola. Obiettivo dell'iniziativa denunciare una delle più alte concentrazioni di microplastica in Italia e sensibilizzare le amministrazioni locali a vigilare contro il divieto di plastica monouso, che ne è tra le cause principali. Sponsor dell'iniziativa, il gruppo ambientalista elbano Refill Now di Matteo Galeazzi, attivo per mappare tutte le sorgenti d’acqua sui sentieri e incentivare all’utilizzo di borracce, al posto di bottiglie monouso. Al fianco di Riva anche Legambiente: “Vogliamo sollecitare la creazione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano – spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana – sottolineando come proprio tra l’Elba, la Capraia e la Corsica si trovi una grande isola di plastica.