(Adnkronos) - Quanto è contagioso il vaiolo delle scimmie per i contatti stretti di persone infettate? "Dai focolai in Africa, il tasso di attacco secondario è stimato al 9-12% tra i contatti non vaccinati all'interno delle famiglie, tuttavia altre stime raggiungono il 50%, mentre nell'epidemia del 2003 negli Stati Uniti era pari allo 0%". Lo evidenzia una circolare del ministero della Salute, che dà indicazioni su segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi di monkeypox (Mpx). "Sebbene alcuni dei casi segnalati siano epidemiologicamente collegati - si precisa - in questa epidemia non è stata ancora documentata la trasmissione ai contatti stretti". "I contatti - si ricorda nel testo - devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili a Mpx per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. I contatti devono monitorare la loro temperatura due volte al giorno". Ancora: "I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. Durante i 21 giorni di sorveglianza, i contatti di un caso Mpx devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni". Sanitari e rischio contagio "La probabilità di trasmissione dell'infezione" da virus del vaiolo delle scimmie "agli operatori sanitari che indossino dispositivi di protezione individuale appropriati (camice monouso, guanti monouso, copriscarpe o stivali monouso, protezione respiratoria tipo Ffp2 e protezione degli occhi con occhiali o visiera) è molto bassa e la malattia ha un impatto stimato basso, il che porta a un rischio complessivo basso", precisa la circolare. "La trasmissione agli operatori sanitari esposti a pazienti affetti da Mpx è possibile - è la premessa - dato il rischio di trasmissione di altri orthopoxvirus, come il vaiolo. In ambito sanitario, la prevenzione della trasmissione si basa su adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni. Si ritiene che l'Mpx si trasmetta principalmente attraverso droplet e il contatto diretto con i fluidi corporei o il materiale delle lesioni". Quindi "il rischio per gli operatori sanitari che hanno contatti ravvicinati non protetti con casi di Mpx (ad esempio contatto con lesioni aperte senza guanti, intubazione o altre procedure mediche invasive) è valutato come moderato, equivalente a quello di un contatto ravvicinato". "L'esposizione professionale e l'infezione da orthopoxvirus sono state occasionalmente segnalate tra il personale di laboratorio che maneggiava campioni contenenti il virus - prosegue la circolare - Il rischio di esposizione professionale è stimato basso per il personale di laboratorio formato che segue procedure di biosicurezza adeguate". Mentre "l'esposizione professionale non protetta in laboratorio, che comporta in particolare lo spandimento di materiale o l'aerosolizzazione con esposizione delle mucose, comporta un'alta probabilità di infezione e un rischio moderato di malattia (a causa della modalità di esposizione diretta alle mucose), pertanto il rischio per il personale di laboratorio esposto è valutato come elevato".
(Adnkronos) - "Bisogna affrontare il boom del turismo italiano ed europeo verso il Sud mettendoci la 'testa', riorganizzando la logistica e i trasporti, facendole funzionare da subito, e pubblicizzando al meglio i nostri luoghi e le nostre bellezze. Così si potrebbe vivere di turismo da maggio a ottobre. Si devono riorganizzare subito al meglio le infrastrutture per i prossimi mesi estivi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Klaus Algieri, presidente di Camera di commercio di Cosenza e vicepresidente nazionale di Unioncamere, sulle prospettive di sviluppo del Sud. "Per aiutare il Sud ad accogliere al meglio i turisti dal resto del Paese e da tutta Europa è necessario che qualcuno ci metta la testa riorganizzando logistica e trasporti. Tutti parlano del Mezzogiorno, ma nessuno, a livello istituzionale, è intervenuto con 'la testa' per risolvere, nell'immediatezza, quei problemi che ci impediscono di sfruttare al meglio la nostra risorsa principale: il turismo", insiste Algieri. "Le strutture ci sono, gli imprenditori sono pronti a mettersi in gioco, ma manca ad esempio la volontà di intervenire su orari e quantità di treni e aerei. Per arrivare in Calabria da Roma, ci vogliono 3 ore e un quarto con la Frecciarossa ma è una sola e sempre piena. Basterebbe metterne un'altra... E poi la Salerno-Reggio Calabria. Tutto fila liscio fino a maggio e poi a giugno e luglio lavori di manutenzione. E' normale? Chi controlla l'Anas?", rimarca amaro Algieri. "E così tanti altri interventi -aggiunge- che permetterebbero agli operatori turistici di affrontare al meglio la stagione. Va sistemata la Ss 106 e intervenire anche sulla linea ferroviaria ionica per collegarla a quella tirrenica e quindi a Roma, per permettere di collegare ad esempio Crotone con Roma in poco più di 4 ore. E, ancora, sostenere la creazione sempre a Crotone di un aeroporto turistico, potrebbe essere il primo del Mezzogiorno". Per Algieri, vanno "bene i grandi progetti, ma quanti anni ci vorranno per realizzarli?". "Quindi, per questo si deve intervenire da subito per valorizzare le strutture che già abbiamo e tutte quelle grandi risorse che il Sud e la Calabria hanno e che nessuno ha, i nostri mari con a due passi le nostre montagne", spiega ancora. E sul Pnrr Algieri è molto chiaro. "Al Mezzogiorno sono destinati nel Pnrr questi 40 miliardi che però, onestamente, ancora non si sono visti. Noi come Camere di commercio siamo soggetti attuatori ma ancora non è stato assegnato nulla per far sì che possiamo agire sulle imprese. Le risorse prima vanno ai Comuni. Prima domanda che noi ci poniamo: i Comuni sono pronti, sono preparati? Stanno presentando progettualità? La nostra paura è che poi queste risorse non si riesca a spenderle e che vadano alla fine perse", sottolinea allarmato l'imprenditore "Finora -insiste Algieri- abbiamo visto solo convegni, noi invece vogliamo i fatti. Voglio vedere se questi soldi sono arrivati e dove sono", rimarca. Ma per Algieri un concetto deve essere chiaro. "Le imprese del Sud non chiedono soldi, chiedono solo le stesse opportunità degli altri, perché noi siamo bravi e siamo riconosciuti come capaci in tutto il mondo", sottolinea. "Se andiamo a vedere il Mezzogiorno, in questo momento, sta crescendo di più in percentuale rispetto al resto del Paese. Dopo il Covid gli imprenditori del Sud sono ripartiti, c'hanno messo l'anima. Adesso è arrivata la guerra... Ma forse, faccio una provocazione, la guerra può salvare il Sud. Perché noi non abbiamo industria, siamo consumatori dell'industria. La nostra vera industria è il turismo", conclude.
(Adnkronos) - Pomodori modificati geneticamente per diventare fonte vegana di vitamina D. E’ l'obiettivo degli scienziati del John Innes Centre di Norwich, per fornire una robusta fonte di vitamina D, che regola nutrienti come il calcio, indispensabile per mantenere in salute ossa e denti. Sebbene questa vitamina venga creata dal nostro corpo dopo l'esposizione al sole, la sua fonte principale è il cibo, soprattutto latticini e carne. Per dar quindi una fonte vegana di vitamina D a basso impatto ambientale gli scienziati hanno utilizzato lo strumento Crispr - progettato per funzionare come un paio di forbici genetiche - per modificare il genoma in modo che la vitamina, fortemente presente nelle foglie del pomodoro, si accumuli principalmente nel frutto rosso.