Phygital Talk | Outsourcing e digitalizzazione: gli innovativi concetti chiave per un business di successo
Il loro impatto sul CFO 4.0
Descrizione
Sarà possibile seguire il live streaming a partire dalle ore 16:55 su comunicazioneitaliana.tv
Il CFO oggi è chiamato ad affrontare sfide mai vissute prima, in un contesto di crisi pandemica, economica e geopolitica. Il CFO deve essere un acceleratore di nuove strategie e modelli di business, dove la digitalizzazione e l’outsourcing diventano strumenti utili a garantire una governance del business aziendale di alto livello.
Grazie infatti all’outsourcing dell’area AFC (amministrazione, finanza e controllo) il CFO può assumere un ruolo sempre più strategico supportando il business al fianco del CEO e del vertice aziendale in generale. Non più quindi uomo/donna dedito a far quadrare i numeri, ma figura che si inserisce in una scacchiera strategica ben più ampia.
La digitalizzazione invece consente al CFO di mantenere comunque il proprio controllo sui numeri aziendali, avendo una piena governance della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del business grazie a strumenti tecnologici che forniscono informazioni puntuali e tempestive tramite l’analisi dei dati e progetti di Business Intelligence.
Programma
Conduce:
■ Angela Persano, Head of Finance and Controlling – Compendium
Intervengono:
■ Cristina Ceccato, CFO, Revisore Legale e Innovation Manager – Cultiva OP
■ Alessandro Giudice, CFO / Partner – yourCFO
■ Stefania Ingannamorte, Head of Finance – webidoo
■ Francesco Nusca, Head of Finance & Grants – Keyless
■ Maria Teresa Orlando, VP - Chief Financial Officer – Endress+Hauser
■ Diego Zonta, CFO & Board Member – beanTech
(Adnkronos) - La curva di Covid in Italia "appare finalmente nettamente in discesa rispetto alle ultime settimane". A illustrare l'andamento della situazione epidemiologica in Italia è Anna Teresa Palamara, direttore Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), nel video di commento al monitoraggio settimanale Covid-19 ministero della Salute-Iss. Questo trend, ha spiegato Palamara, "è confermato dall'incidenza che è di 261 casi nell'ultima settimana per 100.000 abitanti. La stima nazionale dell'indice Rt è nettamente sotto 1, con l'Rt sintomi a 0,88 e l'Rt ospedalizzazioni a 0,83". Quanto al valore dell'Rt 'augmented', proiettato in avanti di una settimana, il dato risulta leggermente più alto a 0,90. "Se diamo uno sguardo a quello che accade nella maggior parte dei Paesi dell'Unione europea - ha aggiunto - vediamo che in tutti si conferma l'andamento in discesa della curva epidemiologica. Ci sono alcune eccezioni, ma vedremo nelle settimane prossime se si tratta semplicemente di oscillazioni nel numero dei casi". ETA' - "La distribuzione dei casi sul territorio nazionale mostra che in tutte le regioni i casi sono nettamente in diminuzione. L'esame della distribuzione dei contagi per fascia d'età ci mostra che anche questa è in chiara diminuzione in tutte le fasce d'età, anche" la fascia "10-19 anni che è quella dove oggi si osserva il maggior numero di casi". OMICRON 4 E 5 - "L'analisi delle varianti" di Sars-CoV-2 "sulla piattaforma I-Co-Gen conferma ancora una volta che la variante BA.2" di Omicron "è quella assolutamente prevalente in questo momento. La piattaforma monitora costantemente l'emergenza dei sottolignaggi BA.4 e BA.5, che sono comparsi ma fortunatamente rimangono a livelli bassi" in Italia, "mentre in altri Paesi europei hanno guadagnato un po' più di terreno. In ogni caso, anche queste sottovarianti non sono state associate ad aumento della severità dei casi". REINFEZIONI - "Il numero di reinfezioni è sempre sostenuto, perché abbiamo superato la quota 6%. Questa è una costante della variante Omicron, ma le reinfezioni non sono associate ad un aumento dei casi severi".
'Jobs act forever', sguardo sul futuro dal libro di Francesco Rotondi
(Adnkronos) - Uno sguardo verso il futuro del mercato del lavoro, ripartendo dalle indicazioni del Jobs Act. E' il messaggio che arriva dalla presentazione dell'ultimo libro, 'Jobs Act forever' (ed. Rubbettino), del giuslavorista e avvocato Francesco Rotondi, founder dello studio LabLaw, tenutasi ieri pomeriggio al Palazzo dell'Informazione Adnkronos a Roma. "Credo che conoscere il passato e confrontarsi -ha detto Rotondi- con esso sia necessario per costruire il futuro. L'idea di scrivere il libro mi è venuto mentre concludevo il precedente, con le interviste ai ministri del Lavoro degli ultimi 20 anni. E' in questo arco di tempo il Jobs act è l'unico tentativo di riforma dell'intero sistema e non solo del diritto del lavoro. E credo che è stata la più grande occasione di riforma degli ultimi 50 anni". "Dal confronto di oggi emerge una prospettiva, che va perseguita", ha sottolineato Rotondi che ha rimarcato come "dobbiamo guardare al complesso normativo senza immaginare rigidità. Nel Jobs act c'era già tutto, dobbiamo riprendere quella strada". Un concetto condiviso dalle imprese, con Massimo Marchetti, area Lavoro, welfare e capitale umano di Confindustria che ha sottolineato come "il Jobs act" avesse "una visione del futuro del mondo del lavoro, oggi interventi ci sono interventi frammentati, con un livello tecnico molto basso. Nel Jobs act invece troviamo un livello tecnico molto elevato", ha aggiunto ancora. E Maurizio Del Conte, giuslavorista e tra i 'padri' del Jobs Act ha sottolineato che nel provvedimento "c'ho messo l'anima, c'era un'idea di lavoro, un'operazione di ricomposizione del quadro. E' stato un lavoro certosino quello che abbiamo fatto e se si parla di Jobs act oggi si parla della legge fondamentale del lavoro anche se alcune modifiche sono state fatte", ha sottolineato l'ex-presidente dell'Anpal. Per Del Conte se c'è una cosa che nel Jobs Act non ha funzionato "sono le politiche attive, non si possono riformare i servizi per l'impiego a invarianza di spesa". Per Nicola De Marinis, consigliere presso la Corte di Cassazione, sezione Lavoro "ci troviamo in un contesto sfidante, in cui, provocatoriamente, possiamo dire che il lavoro è tornato ad essere una merce, e in cui quindi è centrale la qualità del lavoro stessa", ha spiegato. Per De Marinis "la discussione sul lavoro agile è la discussione sul lavoro del futuro". E per De Marinis non ci si può fermare "a guardare al passato, anche sotto il punto di vista della normativa del lavoro. Dobbiamo traguardare il futuro, e nel Jobs Act c'era già tutto per farlo, come si legge anche nel libro". Secondo Nicola Marongiu, coordinatore area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil "il giudizio sul Job act della nostra organizzazione vedeva positivamente alcuni aspetti che si confermati tali e individuava delle criticità che anch'esse sono rimaste invariate, come ad esempio il finanziamento delle politiche attive. Per quanto riguarda l'articolo 18 noi non lo abbiamo mai considerato un 'totem' ma qualcosa di pratico", ha concluso.
In California la siccità fa aumentare la bolletta elettrica
(Adnkronos) - La siccità in California dimezza la produzione di energia idroelettrica e fa aumentare i prezzi dell'elettricità. E’ quanto emerge da alcune dichiarazioni dell’ U.S. Energy Information Administration (EIA). Solitamente il comparto idroelettrico produce il 15% dell’elettricità californiana, ma con la mancanza di precipitazioni si rischia di non andare sopra l’8%. Questo causerebbe un effetto catena, che porterebbe a un aumento del 9% della produzione di energia elettrica da gas naturale, con un conseguente aumento delle emissioni di CO2 legate all'energia del 6% e quindi ad un aumento di circa il 5% dei prezzi all'ingrosso dell'elettricità in tutto l'Occidente.
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