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La difficoltà nel prevedere i prossimi mesi e i confini sempre meno chiari continuano ad impattare la vita di tutti i giorni. Data la presenza significativa della sfera lavorativa in questo momento, sostenere il benessere dei propri dipendenti nel 2022 sarà cruciale per le Risorse Umane. Introdurre il diritto di disconnessione e soluzioni che riguardano il benessere sia del dipendente che della sua famiglia, può sicuramente essere la giusta via per una forza lavoro più felice e per contrastare il tasso di turnover aziendale.
Intervengono:
■ Giuseppe Conte, Direttore Centrale Formazione e Sviluppo Risorse Umane – INPS
■ Alessandro D'Avolio, P&T Business Partner Italy Sr Director – IGT
■ Francesco Foffa, Sales Development Director South Europe – Gympass
■ Paolo Le Pera, HR Director – Philip Morris Italia
■ Livio Livi, Direttore Risorse Umane e Relazioni Esterne – Kuwait Petroleum Italia
■ Alberto Mulas, Human Resources Director – Takeda Italia
■ Anna Maria Testa, Italy HR Director – ZTE
'Io mi informo bene', al via settimana mondiale della tiroide
(Adnkronos) - Torna l’appuntamento annuale con la Settimana mondiale della tiroide dal 25 al 31 maggio. In Italia sono 6 milioni le persone con problemi alla tiroide, a cui si associa una prevalenza di patologie non gravi e curabili. La notevole diffusione di queste malattie nella popolazione e l’interesse sempre crescente delle persone, rende il tema della corretta informazione centrale. Per questo la Settimana mondiale della tiroide 2022, su indicazione di Thyroid Federation International e di Cape (Comitato delle associazioni dei pazienti endocrini), si occuperà di informazione: “Tiroide e salute: io mi informo bene”. In Italia, la Settimana mondiale 2022 è patrocinata dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) e promossa dalle principali società scientifiche endocrinologiche, mediche e chirurgiche, insieme al Cape, con il contributo incondizionato da parte di Ibsa Farmaceutici Italia, Merck e Eisai. "Il tema della comunicazione è importante perché l’impatto e la diffusione delle malattie della tiroide nella popolazione sono notevoli”, spiega Marcello Bagnasco, coordinatore scientifico della Smt e presidente dell'Associazione italiana tiroide (Ait), “e questo è percepito sempre più chiaramente dall'opinione pubblica. Per fortuna, a tale grande diffusione fa riscontro una prevalenza di patologie non gravi e soprattutto ben curabili, e sono disponibili strategie di prevenzione". "L’ampia disponibilità di notizie su internet - prosegue l’endocrinologo, “ha indubbiamente, come sempre, risvolti positivi, ma può anche portare all’illusione di poter essere a tutti gli effetti ‘medici di sé stessi’, e soprattutto determinare la proliferazione di informazioni inesatte o addirittura false, spesso allarmistiche, suscettibili di rilancio e amplificazione. In occasione di questo annuale appuntamento, si cercherà di dare risposta alle tante domande che le persone con una malattia tiroidea si fanno e individuare i falsi miti più comuni e sfatarli attraverso un ‘decalogo’. L’esortazione, per i pazienti è sempre quella di rivolgersi ai medici di famiglia e agli specialisti, e a distinguere le fonti qualificate cui attingere le informazioni”. Un discorso a parte merita, invece, il tema della terapia dell’ipotiroidismo con la tiroide secca, proposta come alternativa 'naturale' all’uso dell’ormone tiroideo purificato: “La tiroide secca altro non è che un estratto secco di tiroide porcina. Per decenni, è stata utilizzata come trattamento all’ipotiroidismo, prima dell’introduzione della L-tiroxina di sintesi chimica” afferma Luca Chiovato, past president Ait. “A livello di composizione, contiene una miscela dei due ormoni tiroidei, L-Tiroxina (T4) e L-Triiodotironina (T3), che può variare da preparazione a preparazione a seconda della provenienza e dell’alimentazione degli animali da cui la tiroide è prelevata. Per questo, risulta meno maneggevole della L-tiroxina e il suo utilizzo richiede un monitoraggio più accurato. Di fatto, in realtà, la terapia standard con L-Tiroxina da sola è agevole e risolutiva nella grandissima maggioranza dei pazienti, andando a sfatare quindi l’utilità della tiroide secca come alternativa terapeutica. Inoltre, la tiroide secca non è un farmaco autorizzato dal Ministero della Salute e spesso il suo approvvigionamento è poco trasparente impiegando laboratori di galenica o prodotti all’estero”. Sul profilo Facebook della Settimana mondiale della Tiroide 2022, è disponibile un 'decalogo' con tutte le risposte degli esperti ai dubbi in materia. A partire da un tema evergreen: 'tiroide e chili di troppo'. I pazienti spesso addebitano alla tiroide il sovrappeso, 'ma non è così", chiarisce Anna Maria Colao, presidente Sie,, Società italiana di Endocrinologia. “I pazienti con ipotiroidismo grave possono presentare sovrappeso, ma questo non si riscontra di regola nell’ipotiroidismo lieve, molto più frequente. Peraltro, i pazienti obesi possono presentare alterazioni modeste degli esami di funzione tiroidea, che vanno correttamente inquadrati dall’endocrinologo. In ogni caso, l’uso di farmaci a base dell’ormone tiroideo a scopo dimagrante non è adeguato né efficace, e presenta rischi per la salute”. Altri dubbi riguardano l’utilizzo del sale iodato nell’alimentazione. "Lo iodio è indispensabile per il funzionamento della tiroide perché è il costituente fondamentale degli ormoni tiroidei pertanto, un’adeguata nutrizione iodica consente di prevenire la maggior parte delle patologie tiroidee”, spiega Antonella Olivieri, responsabile dell’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della Iodoprofilassi (Osnami) dell’Iss. "Tutti, anche le persone con patologie tiroidee possono usare il sale iodato ('Poco sale ma iodato', secondo un riuscito slogan) perché questo alimento garantisce il fabbisogno necessario ma non determina un apporto di iodio eccessivo”. "Altra errata credenza è quella di pensare che il bambino non presenti problemi alla tiroide”, espone Mariacarolina Salerno, presidente Siedp (Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia pediatrica). “La tiroide è un organo fondamentale per la crescita, e le malattie tiroidee possono manifestarsi già alla nascita. Da decenni viene effettuato alla nascita lo screening per l’ipotiroidismo, che dà la possibilità di diagnosi e trattamento tempestivo, garantendo un normale sviluppo psicofisico. Altre patologie simili a quelle dell’adulto possono insorgere nell’infanzia e nell’adolescenza, agevolmente identificabili e curabili dal pediatra endocrinologo”. “Le patologie della tiroide sono molto comuni in particolare nell’anziano”, dice Fabio Monzani, Sigg (Società italiana di Geriatria e Gerontologia), "però la sintomatologia può avere caratteristiche particolari e non essere facilmente distinguibile e inquadrabile per la presenza di altre patologie. È sempre consigliato rivolgersi allo specialista che valuterà se, quando e come intervenire con una terapia nel quadro globale di salute della persona”. Per quanto riguarda la chirurgia della tiroide "la probabilità di complicanze negli interventi sulla tiroide - afferma Pietro Giorgio Calò, Presidente Siuec (Società italiana unitaria di Endocrino-chirurgia) - non è correlata con la tecnica impiegata. Gli interventi mininvasivi sono preferiti per la possibilità di avere sul collo segni quasi invisibili ma, queste tecniche sono riservate alle tiroidi e ai noduli più piccoli. La chirurgia della tiroide va sempre più verso un approccio personalizzato su ogni singolo paziente e sulle caratteristiche della ghiandola e del nodulo”. “Quando c’è una difficoltà alla deglutizione si pensa subito alla tiroide”, spiega Francesco Frasca, Membro Comitato Esecutivo ETA, European Thyroid Association che precisa “va detto che solo una tiroide molto ingrossata, e in particolare noduli di grandi dimensioni possono portare ad una reale difficoltà alla deglutizione. Andrebbero valutate con attenzione cause più comuni, quali esofagite da reflusso o faringite”. "Un altro dubbio importante da sfatare perché potrebbe mettere a repentaglio le campagne di prevenzione del tumore al seno”, spiega Maria Cristina Marzola, Aimn (Associazione italiana medicina nucleare). "Alcune persone pensano che le radiazioni a cui si è esposte attraverso le mammografie di screening, possono causare danno alla tiroide e che quindi sarebbe sempre necessario indossare un collare piombato per proteggersi. In realtà - spiega - non esiste alcun pericolo di danni alla tiroide, e in particolare di insorgenza di tumori, legato allo screening mammografico, procedura preziosa per la diagnosi precoce del cancro al seno. La radioattività erogata è molto bassa e le radiazioni comunque non colpiscono la tiroide. L’uso di collari piombati è non solo inutile ma dannoso perché può alterare il risultato della mammografia”. Infine, spesso i pazienti con problemi alla tiroide lamentano stati ansiosi e insonnia. “Ansia, irritabilità, insonnia e altri segni di malessere psicologico - spiega Franco Grimaldi, Presidente Ame (Associazione medici endocrinologi) - possono essere legati a malfunzionamento della tiroide, in particolare ipertiroidismo, e normalizzarsi con adeguata terapia della disfunzione. Peraltro, disturbi legati ad ansia patologica sono molto frequenti in generale, e il riscontro di normali esami di funzione tiroidea permette di escludere un legame con disfunzioni della ghiandola". "I pazienti che si rivolgono a noi - afferma Annamaria Biancifiori presidente Cape - sono spesso confusi sulla loro stessa condizione clinica. Non è semplice per un paziente orientarsi tra le mille informazioni ‘a portata di click’, informazioni difficili da comprendere e spesso e volentieri fuorvianti. È dunque molto difficile per chiunque non abbia conoscenze in campo medico-scientifico riuscire a comprendere, molte volte, ciò che gli viene detto perché purtroppo capita che lo specialista utilizzi termini non sempre ‘semplici’ e di facile comprensione. Avviene spesso che la incessante ricerca di risposte su internet spinga molti pazienti a fare autodiagnosi di condizioni cliniche tutt’altro che corrette”, avverte.
Confindustria nautica, industria italiana seconda solo agli Stati Uniti
(Adnkronos) - Al via domani a Viareggio la Convention Satec, organizzata ogni anno da Confindustria nautica. Una due giorni in cui si incontrano le aziende associate, un'occasione di confronto per gli imprenditori e gli operatori del settore, le istituzioni e la stampa. La Convention è strutturata in tre momenti: l’assemblea dei soci Confindustria nautica, la consegna del premio 'Pionieri della nautica' e la tavola rotonda, che tratta approfondimenti relativi agli scenari del mercato nazionale ed estero e fornisce una panoramica sulle tendenze e le novità del settore. Il Premio Pionieri della nautica, istituito da Confindustria nautica nel 1988, è il riconoscimento che ogni anno viene assegnato all’impegno, serietà e capacità di uomini, imprenditori, manager, maestranze, operatori e giornalisti che operano con competenza, professionalità e passione nel mondo della nautica. La giornata del 20 maggio sarà dedicata all’assemblea generale dei soci di Confindustria nautica e si concluderà con la cerimonia di consegna del XXXI Premio 'Pionieri della Nautica' dedicato a manager, giornalisti, progettisti e maestranze che hanno contribuito significativamente alla storia della nautica in Italia. La mattina di sabato 21 maggio, alle ore 10,00, presso la location congressuale Il Principino di Viareggio, si terrà il convegno 'La nautica, un’ industria di filiera'. Tra i partecipanti, Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, Saverio Cecchi, presidente Confindustria nautica, Giovanni Toti, presidente Regione Liguria. "L'assemblea generale dei soci che ci sarà domani è un momento importante per Confindustria Nautica, abbiamo infatti avuto un allargamento della base associativa in questi ultimi due anni. Rappresentiamo ormai 649 aziende, in pratica tutta la filiera e questo perché nei momenti anche difficili c'è più esigenza di riunirsi e di essere più forti all'interno di un'associazione". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica. "Questo - sostiene - premia anche i nostri sforzi fatti durante il periodo della pandemia: siamo stati il primo settore ad essere riaperto perché fortemente internazionalizzato e, quindi, con la necessità di non bloccare la produzione e di non subire la competitività di altri Paesi che riaprivano prima". "Il nostro Salone nautico - spiega - è veramente uno strumento di politica industriale per il settore. Non è solo semplice promozione: siamo stato l'unico Salone nautico in presenza nel 2020, registrando risultati che si sono poi consolidati nel 2021 con un +12% di contratti sottoscritti durante la manifestazione". "Quest'anno - sottolinea - registriamo un ritorno del fatturato superiore ai 6 miliardi di euro, quindi con una crescita che avevamo stimato allo scorso Salone nautico che poteva essere del 23% ma che arriverà tra il 27-28%. Per il settore nautico c'è una forte destinazione all'export: ha raggiunto la quota storica, superando i 3 miliardi di euro di esportazione. L'86% delle imbarcazioni e della cantieristica è esportato. Siamo i primi al mondo nella produzione di superyacht e, in generale, come tutta industria nautica, siamo secondi solo agli Stati Uniti". "Come tutti gli altri comparti industria - avverte - non possiamo non subire il problema della carenza delle materie prime e della componentistica, le strozzature che ci sono state nella logistica. E, ancora, gli aumenti del prezzi che inevitabilmente le aziende sono costrette a subire". "Assistiamo anche - sottolinea - alla carenza di manodopera specializzata e anche questo scenario geopolitico che sicuramente è importante e impattante per tutti i settori. Da un punto di vista di esposizione dei nostri cantieri, è inferiore al 10%, anche se dal punto di vista del turismo se ne risente l'impatto". Il direttore generale Marina Stella ricorda poi che "Il premio 'Pionieri della nautica' che Confindustria nautica organizza dal 1988 è il nostro cavalierato ed è un premio ambitissimo". "Il riconoscimento - spiega - gode del patrocinio del ministero dello Sviluppo economico, è dedicato a personaggi che si sono distinti nel mondo della nautica per impegno, serietà e capacità. Uomini, imprenditori, manager, maestranze, progettisti, designer e giornalisti che con passione hanno continuato e continuano a credere in questo comparto". Le candidature del premio vengono valutate da una giuria costituita dal Comandante generale delle capitanerie di porto, dalla direzione generale del ministero Infrastrutture e trasporti, dagli organi direttivi di Confindustria nautica e dai premiati dell’anno precedente. A causa dell’emergenza pandemica, l’edizione 2020 e 2021 del Premio non si sono potute svolgere. Nel 2019, la giuria ha assegnato il XXX premio a Giorgio Ettore Donà e Anna Ziliani Scarani per la categoria manager, ad Achille Pennelatore per la categoria maestranze, a Torsten Moench per la categoria giornalisti stranieri, a Fulvio De Simoni per la categoria progettisti e designer e a Fabio Pozzo per la categoria giornalisti italiani.
Contro le microplastiche il giro dell'Elba a nuoto
(Adnkronos) - E' partita oggi la maratona di nuoto intorno all'Isola dell'Elba di Giorgio Riva, fondista lecchese che in 5 giorni prevede di coprire il periplo dell'isola. Obiettivo dell'iniziativa denunciare una delle più alte concentrazioni di microplastica in Italia e sensibilizzare le amministrazioni locali a vigilare contro il divieto di plastica monouso, che ne è tra le cause principali. Sponsor dell'iniziativa, il gruppo ambientalista elbano Refill Now di Matteo Galeazzi, attivo per mappare tutte le sorgenti d’acqua sui sentieri e incentivare all’utilizzo di borracce, al posto di bottiglie monouso. Al fianco di Riva anche Legambiente: “Vogliamo sollecitare la creazione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano – spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana – sottolineando come proprio tra l’Elba, la Capraia e la Corsica si trovi una grande isola di plastica.
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