FilmMaster Events srlIdeazione e produzione di eventi. Fa riferimento a Filmmaster Group. |
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(Adnkronos) - "Questo applauso era per lei, perché le comunico che questo di oggi è il 54esimo intervento di fine seduta che fa, lei è un record-man". Roberto Calderoli, presidente d'Aula si rivolge così al senatore Raffaele Mautone, del M5S, che non si scompone, prendendo subito la parola. Poi interpellato dall'AdnKronos il medico pentastellato spiega il suo 'interventismo' a fine Aula, calcolato con dovizia statistica dal vicepresidente leghista del Senato ("non si sfugge, interviene ogni otto sedute"). "Mi piace farlo, io sono un pediatra, non cerco i record, le problematiche sono tante, sono attento in particolare a quelle dell'infanzia, quindi in Senato approfitto per richiamare l'attenzione, quando posso". "Io - afferma - non cerco certo visibilità, non so nulla di record, sono un pediatra affermato, rappresento la parte buona del territorio, non il politico di professione", dice il senatore di Marigliano, nel Napoletano che oggi ha firmato il 54esimo intervento. E Mautone promette: "Io finché posso proverò ad attirare l'attenzione sulle problematiche che rischiano di restare fuori dall'Aula, sempre in accordo con il mio gruppo, che ha diritto a due interventi finali, visto l'ampiezza dello schieramento". "Nessuna ricerca di pubblicità personale", assicura nuovamente.
(Adnkronos) - Con il progetto Prevenzione cardiovascolare l’Inps punta all’individuazione precoce di fattori di rischio nonché dell’assetto cardiovascolare dei dipendenti. Il progetto sarà così articolato: visita cardiologica con compilazione di una scheda per individuare le caratteristiche individuali e i principali fattori di rischio e rilevazione dei principali parametri (obiettività cardiovascolare, pressione arteriosa, saturazione di O2), effettuazione di analisi di base (identificazione di dismetabolismi), elettrocardiogramma a riposo a 12 derivazioni (valutare lo stato cardiocircolatorio) Il progetto si propone due principali obiettivi: la sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti di uno stile di vita sano; l’identificazione dei fattori di rischio cardiovascolare e il loro trattamento, con riduzione della morbilità e mortalità per cardiovasculopatie. L’Inps ha istituito questo progetto perché la prevenzione rappresenta uno strumento concreto per ridurre il peso delle patologie cardiovascolari nel processo medico basato su interventi corroborati da evidenze scientifiche e non più soltanto da osservazioni di carattere epidemiologico. Essa è classicamente suddivisa in prevenzione primaria, quando l’intervento precede qualsiasi manifestazione clinica di una patologia sottostante, e in prevenzione secondaria, quando l’intervento avviene a seguito di un evento clinicamente manifesto. Le strategie di prevenzione delle malattie cardiovascolari (mcv) rivestono un ruolo fondamentale nel limitarne lo sviluppo nella popolazione, concorrendo a determinare una riduzione della mortalità associata a esse, delle morbilità, in particolare in termini di cronicità e ospedalizzazioni, a limitarne il carico socio-economico, garantendo nel contempo la liberazione di risorse economiche, tecnologiche e strutturali per altre necessità. A tale riguardo, sono stati proposti modelli che mostrano il ‘network’ completo delle istituzioni e figure professionali che possono interagire positivamente al fine di promuovere il bene salute e prevede interazioni a vari livelli (agenzie governative, organizzazioni professionali, ambiente di lavoro, Sistema sanitario nazionale, scuole, comunità, famiglia). I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni cliniche che determinano un’aumentata suscettibilità a sviluppare eventi cardiovascolari (infarto acuto del miocardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale, morte per cause cardiovascolari). Il rischio è definito come la probabilità di sviluppare un evento cardiovascolare, in un periodo di tempo compreso tra 5-10 anni successivi rispetto ad un soggetto con le stesse caratteristiche, ma senza la presenza di fattori di rischio. I fattori di rischio cardiovascolare tradizionali sono l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, la familiarità per malattie cardiovascolari, l’età avanzata (al di sopra di 65 anni) e il sesso maschile. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio e in grado di predire oltre il 90% degli eventi cardiovascolari maggiori. Oltre a questi, sono riconosciuti altri fattori di rischio cosiddetti ‘non convenzionali’, tra cui l’obesità, la circonferenza addominale, la sedentarietà, lo stress emotivo e/o fisico, l’ipertrigliceridemia, i bassi valori di colesterolo Hdl, la sindrome metabolica, l’aumento dei valori di apolipoproteine, di acido urico, di proteina C-reattiva e di altri marcatori dell’infiammazione. La prevenzione cardiovascolare deve in primo luogo prevedere la diagnosi e il trattamento dei fattori di rischio, promuovendo un approccio basato sulla gestione integrata e multidisciplinare del rischio cardiovascolare totale. La strategia di popolazione prevede programmi di promozione della salute e, in particolare, di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute della popolazione, finalizzati a creare le condizioni per rendere facile l’adozione di comportamenti salutari. Dati alla mano, inoltre, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo con una stima di circa 17 milioni di decessi/anno e le malattie cerebrovascolari sono responsabili di circa 230 decessi/anno. La mortalità per cause cardiovascolari rappresenta ancora oggi il principale determinante dell’aspettativa di vita nella popolazione generale, nonostante i progressi terapeutici abbiano consentito di registrate una significativa diminuzione della morbilità e mortalità per cause cardiovascolari1. A fronte di questa riduzione, il carico di malattia legato alle cardiopatie è ancora al primo posto, seguito dalle malattie neoplastiche Ne consegue che il peso delle mcv sui ricoveri ospedalieri è in costante e continuo aumento. I dati di dimissione indicano, infatti, che oltre la metà dei ricoveri per queste malattie sono dovuti ad evoluzione cronica e complicanze di eventi acuti oltre che a complicanze dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, del diabete e dell’insufficienza renale cronica.
(Adnkronos) - Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Lontra, specie-simbolo degli habitat di acque dolci. Dopo aver rischiato, nel secolo scorso, l’estinzione, in Italia da qualche anno la lontra è in lenta ma costante ripresa. Grazie anche alle politiche nazionali ed europee di conservazione, si sono riunificati i due nuclei sopravvissuti, entrambi nel Mezzogiorno, e si assiste alla ripresa in alcune regioni confinanti e al timido ritorno nell'area alpina da Austria e Slovenia. Ma il numero complessivo di individui è stimato in 800-1000 individui, ancora il di sotto del limite vitale minimo. Per questo - a oltre 30 anni dal precedente - il WWF ha deciso di finanziare un monitoraggio della presenza della lontra nelle regioni di recente espansione, con il supporto scientifico dell'Università del Molise.